La Ferrari gioca la carta dell’innovazione e, dopo Louis Camilleri, affida la guida del Cavallino a Benedetto Vigna, fisico di fama con abilità tecnologiche e industriali.
Il nuovo amministratore delegato, a Maranello dal 1 settembre, proviene da STMicroelectronics, dove è responsabile del Gruppo Analogici, Mems (Micro-electromechanical Systems) e Sensori, il più grande e remunerativo business operativo di ST.
“La sua profonda conoscenza delle tecnologie che guidano gran parte del cambiamento della nostra industria, le sue comprovate capacità di innovazione, l’approccio imprenditoriale e la sua leadership rafforzeranno ulteriormente Ferrari scrivendo nuovi capitoli della nostra storia irripetibile di passione e performance nell’era entusiasmante che ci attende” commenta il presidente John Elkann.
Vigna, lucano, 52 anni, laurea con lode in fisica all’Università di Pisa, lascia St dopo 26 anni. Ha inventato un sensore di movimento tridimensionale pensato per gli airbag delle auto e poi, riprogettato e rimpicciolito, è stato utilizzato nel 2020 nei controller senza cavo della console Nintendo Wii. Per questo è entrato nella rosa finale del premio per l’inventore europeo 2010. E’ titolare di oltre 200 brevetti.
“È un onore straordinario entrare a far parte della Ferrari, lo faccio in egual misura con entusiasmo e responsabilità. Entusiasmo per le grandi opportunità che potremo cogliere. E con un profondo senso di responsabilità nei confronti degli straordinari risultati e delle capacità degli uomini e delle donne di Ferrari, di tutti gli stakeholder della società e di coloro che, in tutto il mondo, provano per Ferrari una passione unica“, dice Vigna.
Una scelta azzeccata
I commenti degli analisti sono positivi anche se la scelta di un ceo estraneo al mondo dell’auto e del lusso ha spiazzato un po’ il mercato Standard Ethics ha elevato a ‘positivo’ da ‘stabile’ l’outlook di Ferrari, confermando il Corporate Rating ‘E+’. A Piazza Affari il titolo della Rossa ha ceduto il 2,6% e ha chiuso a 174,8 euro. “Riteniamo che la notizia sia positiva eliminando un fattore di incertezza che durava da parecchi mesi”, commentano gli analisti di Equita. “Sebbene non abbia esperienza diretta nel mondo del lusso o dell`auto, il suo track record di successo” e “il suo background (con focus sui chip per segmenti industriale e automotive) contribuiranno a rafforzare la leadership tecnologica e la capacità di innovazione” di Ferrari.
“Per capire la sua impronta a livello strategico, anche in relazione alla brand expansion, bisognerà aspettare il business plan la cui presentazione è prevista nel 2022“, continua Equita. Di “notizia positiva” parla anche Mediobanca secondo cui “la nomina di un ceo con abilità tecnologiche e industriali rimuove alcune delle incertezze sulla transizione di Ferrari all’elettrificazione e alle nuove tecnologie“.
“La nomina è altamente inattesa e, a nostro avviso, riflette il bisogno di ‘reinventare’ Ferrari e le difficoltà a trovare candidati disponibili ad assumersi questo compito“, dicono gli analisti di Jefferies, secondo quanto riporta Bloomberg. Per Jefferies la nomina di Vigna e il presunto piano per la cessione da parte di Exor di una quota del Cavallino ad Armani, operazione smentita da entrambe le società, “è improbabile che creino fiducia oggi” sui mercati.