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Linfonodi del collo ingrossati? Non sempre c’è da allarmarsi, i medici consigliano cosa fare

I linfonodi del collo ingrossati sono un segnale inequivocabile che il nostro corpo ci lancia. Ecco quando preoccuparsi e quando non farlo.

I linfonodi sono piccole ghiandole a forma di fagiolo presenti nel nostro corpo, che fanno parte del sistema linfatico e svolgono un ruolo cruciale nella difesa immunitaria. Quando i linfonodi si ingrossano, può essere un segnale di diversi processi fisiologici o patologici. Comprendere le cause, i sintomi e le implicazioni dei linfonodi ingrossati è essenziale per una corretta gestione della salute.

I linfonodi ingrossati: un segnale inequivocabile che ci lancia il nostro corpo – (lavocetorino.it)

I linfonodi possono ingrossarsi in risposta a diverse condizioni, tra cui infezioni virali o batteriche, reazioni allergiche, infiammazioni localizzate o sistemiche, tumori e malattie del sangue come la leucemia. L’ingrossamento dei linfonodi è spesso un segno che il corpo sta combattendo un’infezione o sta rispondendo a un altro tipo di aggressione.

Oltre all’ingrossamento visibile o al gonfiore dei linfonodi, altre manifestazioni cliniche possono accompagnare questa condizione a seconda della causa sottostante. Questi sintomi possono includere dolore o sensibilità nella zona dei linfonodi, febbre, affaticamento, perdita di peso non intenzionale, eruzioni cutanee, dolori muscolari o articolari e altri segni di malessere.

Linfonodi ingrossati: quando preoccuparsi e quando non farlo

Se si nota un ingrossamento dei linfonodi che persiste per più di due settimane, è consigliabile consultare un medico per una valutazione appropriata. Anche se spesso i linfonodi ingrossati sono causati da infezioni lievi e temporanee, in alcuni casi possono essere indicativi di patologie più serie che richiedono trattamento medico.

Linfonodi ingrossati: quando preoccuparsi e quando non farlo – (lavocetorino.it)

Il medico di solito esegue una valutazione fisica per determinare la causa dei linfonodi ingrossati, che può includere esami del sangue, analisi delle urine, biopsie dei linfonodi o altre indagini diagnostiche a seconda dei sintomi e dei fattori di rischio del paziente. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere terapie antibiotiche per le infezioni batteriche, farmaci antinfiammatori per ridurre l’infiammazione, chemioterapia o radioterapia per i tumori, o terapie specifiche per altre condizioni.

L’ingrossamento dei linfonodi, o linfadenopatia, può verificarsi quando i linfociti aumentano di numero e le cellule del sistema immunitario si attivano per contrastare un’infezione o un’altra forma di aggressione. Sebbene sia normale che i linfonodi si ingrossino durante un’infezione, è importante comprendere quando questo fenomeno potrebbe indicare un problema più serio.

In genere, l’ingrossamento dei linfonodi al collo può essere più evidente e può essere accompagnato da altri sintomi come dolore, febbre, mal di gola, sudorazioni notturne e perdita di peso. È importante consultare un medico se l’ingrossamento persiste per più di due settimane o se è associato a sintomi preoccupanti.

Tra le cause più comuni di linfonodi ingrossati vi sono le infezioni virali delle vie respiratorie superiori, come il raffreddore o l’influenza. Tuttavia, ci sono anche altre cause più serie da considerare, come infezioni batteriche, malattie autoimmuni, o addirittura tumori come linfomi o leucemia. Pertanto, è fondamentale non trascurare l’ingrossamento dei linfonodi e cercare un’adeguata valutazione medica.

Claudio Rossi

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