C’è una rivoluzione in atto nel mondo sanitario. Finalmente si potranno prenotare visite dal medico privato come se fossero pubbliche.
I medici privati specialisti si fanno pagare profumatamente dai pazienti. Ora queste somme così alte non saranno più un problema ma solo al verificarsi di alcune circostanze.
In ambito sanitario c’è una differenza che dovrebbe essere superata, quella tra medico pubblico e medico privato. Il Sistema di Assistenza in Italia prevede che il SSN sia al servizio di tutti i cittadini fruibile in modo prevalentemente gratuito o comunque “a buon prezzo”, quello del ticket sanitario ossia la quota con il cui beneficiario partecipa al servizio richiesto. Accanto alla sanità pubblica c’è anche quella privata. Medici che si fanno pagare profumatamente per i servizi offerti perché veloci e di qualità.
Ecco, proprio la tempistica è un punto a favore del medico privato. Una visita o un esame si prenota in una settimana, due al massimo quando invece se si dovesse prenotare la stessa prestazione con il SSN bisognerebbe attendere mesi se non anni. Un’attesa che a volte potrebbe costare la vita. Da qui la necessità di andare dal medico privato non per propria scelta, ma perché costretti dall’esigenza di effettuare il controllo in tempi brevi. Come mai tutta questa attesa? A causa delle lunghe liste di attesa.
Stop alle lunghe liste d’attesa, se si va dal medico privato si paga come quello pubblico
Il problema delle lunghe liste di attesa nella sanità pubblica non sembra risolvibile. Tanti cittadini che necessitano di esami e visite mediche si ritrovano ad attendere mesi e mesi anche per una semplice radiografica. Qual è la conseguenza? Vanno da un medico privato intramoenia o presso una struttura privata pagando somme molto più onerose senza ticket e aiuti dallo Stato.
Succede in tutta Italia, da Nord e Sud ma questa situazione deve cambiare. Se la lista d’attesa è troppo lunga il cittadino può effettuare la visita presso un medico privato e poi chiedere il rimborso per la spesa sostenuta. Sindacati, associazioni di consumatori, cittadini, associazioni che tutelano i diritti dei malati stanno procedendo con campagne di sensibilizzazione per far conoscere quello che è un diritto dei cittadini, prenotare esami e visite in tempi brevi.
C’è una norma (Decreto 124 del 29 aprile 1998, articolo 3 comma 13) che obbliga il Servizio Sanitario Nazionale a rimborsare chi è costretto a pagare il servizio privato intramoenia a causa della lista d’attesa troppo lunga. Se la prenotazione supera i 30 giorni allora ecco che si può fare domanda di rimborso al SSN.