Un nuovo studio ha scoperto che il consumo di alimenti ultra-processati può essere collegato a un rischio di mortalità più elevato.
Un nuovo studio durato 30 anni pubblicato mercoledì sul British Medical Journal ha scoperto che le diete ricche di alimenti ultra-processati – come carni pronte e bevande zuccherate artificialmente – sono associate a un lieve aumento del rischio di morte.
Gli alimenti commerciali confezionati ultra-processati sono costituiti principalmente da coloranti e additivi generati dall’industria. Questi ultimi costituiscono la maggior parte del consumo giornaliero medio americano nel 2018 e sono ora collegati a un modesto aumento della morte. Di seguito, scopriamo i rischi che si corrono nel consumo quotidiano di questi alimenti.
I ricercatori della TH Chan School of Public Health dell’Università di Harvard hanno studiato i registri alimentari di oltre 100.000 professionisti sanitari con sede negli Stati Uniti. Gli studiosi li hanno classificati in quattro gruppi: alimenti non trasformati, minimamente trasformati, trasformati e ultra-processati. I partecipanti non avevano una storia di cancro, malattie cardiovascolari o diabete all’inizio dello studio. Hanno riferito aggiornamenti sulle abitudini di vita e sulla salute tramite questionari ogni due anni.
Quei consumatori che hanno costantemente segnalato il consumo di carne, pollame e frutti di mare pronti, hanno avuto un aumento del 4% del rischio di morte al follow-up di 30 anni. Lo studio ha anche esaminato più da vicino le cause di morte specifiche dei vari organi. Hanno scoperto che avevano anche un rischio maggiore del 9% di morte per cause diverse da malattie cardiovascolari o cancro, compreso un rischio maggiore dell’8% di morte correlata a malattie neurodegenerative.
Gli alimenti ultra-processati includono anche noodles istantanei, piatti pronti e altri snack confezionati come patatine o biscotti. Si tratta di cibi lavorati industrialmente, con l’aggiunta di aromi e coloranti, e che contengono elevate quantità di sale, grassi e zucchero e basse quantità di vitamine e fibre essenziali per una dieta sana. I ricercatori non hanno indicato causalità, ma solo associazione, e non raccomandano l’eliminazione assoluta di tali alimenti dalla dieta di nessuno.
Tuttavia, i risultati forniscono supporto per limitare il consumo di alcuni tipi di alimenti ultra-processati per la salute a lungo termine. Le persone che mangiavano più frequentemente questi alimenti avevano un rischio maggiore di depressione, diabete di tipo 2 e morte correlata a malattie cardiache.
Quando i ricercatori hanno considerato la qualità complessiva delle diete dei partecipanti, il legame tra il consumo di più alimenti ultra-processati e un aumento del rischio di morte si è indebolito. Dunque è stata evidenziata l’importanza di considerare la qualità nutrizionale degli alimenti, non solo il loro livello di lavorazione.
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