Un arresto eccellente quello che le Forze dell’ordine hanno eseguito nell’ambito della lotta continua e costante contro le organizzazioni terroristiche di stampo islamico anche nel nostro Paese.
Proprio a Torino, infatti, è stato posto agli arresti un terrorista, quello che chi sta indagando, da tempo, considerava l’ideatore vero e proprio della Jihad islamica in Italia. Ecco tutti i dettagli del suo arresto e di chi sia.
La propaganda jihadista in lingua italiana passava sempre per mano sua e proprio da lui ha iniziato a diffondersi nel nostro Paese. Cerchiamo di capire meglio di chi si tratta.
Jihad islamica: arresto a Torino
Si chiama Halili Elmahdi, ha 29 anni ed è considerato l’autore dei primi testi di propaganda jihadista scritti in italiano. La Digos era sulle sue tracce da tempo ed è notizia di queste ore del suo arresto. Il giovane è un marocchino neutralizzato italiano e le accuse che sono state mosse nei suoi confronti sono di vario tipo, una su tutte quella di associazione terroristica dello Stato Islamico.
Elmahdi, nel 2019, era stato condannato per aver partecipato all’organizzazione terroristica dello Stato Islamico, ma poi è stato scarcerato nel 2023. Le forze dell’ordine, però sono sempre rimaste sulle sue tracce perché, nonostante la scarcerazione, non aveva infatti terminato con quelli che erano i suoi propositi violenti.
Il marocchino era stato già arrestato nel 2015 e, poi, nel 2018 e, in entrambi i casi, le accuse contro di lui erano di terrorismo e di legami con lo Stato islamico. La sua condotta è sempre stata sotto la lente di ingrandimento degli investigatori, tanto profonda è stata la sua radicalizzazione e le sue opere di proselitismo che avvenivano anche e soprattutto attraverso il web.
Chi è il 29enne arrestato e il suo ruolo chiave
Dopo la condanna avuta nel 2019 e confermata nel 2022, gli era anche stata tolta la cittadinanza italiana ma, per un cavillo burocratico, non era stato più espulso dal nostro territorio nazionale. Il 29enne aveva un ruolo principale per la diffusione quanto anche per la radicalizzazione della Jihad in Italia: quello di essere l’ideologo.
Nel 2023 è stato scarcerato. Stando a quanto affermano gli investigatori, la sua detenzione avrebbe rafforzato il suo credo fondamentalista. In carcere è diventato sempre violento e questa sua profonda radicalizzazione non l’ha lasciato nemmeno quando è tornato in libertà.
Questa mattina il suo arresto a Torino. “Sono fiero di andare in carcere in nome di Allah” – erano state le parole del 29enne arrestato quando, nel 2019, era stato per la prima volta condotto in carcere. Il suo arresto, quindi, rientra fra i nomi eccellenti per il contrasto pieno alla Jihad islamica.