Brutte notizie per alcuni lavoratori: l’imprevisto sullo stipendio, con una riduzione attesa di 100 euro a fine mese. Questo, come detto, non per tutti i dipendenti, ma in specifici settori.
C’è preoccupazione tra i lavoratori. Troppe tasse da pagare, ogni genere di consumo ha aumentato il proprio prezzo ed ora giunge anche la notizia di una diminuzione sugli stipendi. Cerchiamo di capire di cosa si tratta.
E tutto parte da una misura che, per come era stata pensata, avrebbe dovuto rappresentare un vantaggio per i lavoratori, non certamente l’ennesima mazzata che va ad alleggerire i portafogli.
Problemi in arrivo
Come è facile immaginare, molti lavoratori sono preoccupati, dovendo fare conto sull’incidenza delle spese fisse per sostenere mutui e famiglie: un dettaglio non trascurabile, un problema inatteso per molti, che adesso deve essere affrontato. Del resto la vita è già difficile così, costellata da numerose sfide, cui si aggiunge l’ennesima difficoltà finanziaria: una diminuzione improvvisa dello stipendio può infatti essere un bel problema.
Come detto, la riduzione di 100 euro riguarderà soltanto alcune categorie di lavoratori, in base alle problematiche politiche sull’adattamento del cuneo fiscale, avanzata a livello parlamentare negli ultimi mesi. Una situazione potenzialmente favorevole, che avrebbe dovuto alleggerire il carico economico degli italiani, ampliando le positività finanziarie, si sta trasformando in un problema effettivo.
Taglio netto
100 euro in meno, non sono pochi, per chi vive di salario mensile: ma da dove origina questo netto taglio sugli stipendi? Per capirlo, dobbiamo partire da un semplice calcolo: durante il periodo estivo, i lavoratori di media si aspettano in busta paga la quattordicesima, un “di più” non per tutti, ma che è legato al tipo di contratto firmato al momento dell’assunzione stessa.
Infatti non tutte le categorie di dipendenti possono usufruire del “quid pluris” economico: come abbiamo anticipato, chi beneficia della “benedetta” quattordicesima potrebbe vedersi tagliata (all’atto finale) quella che è stata definita come un’ “agevolazione contributiva”, riservata al dipendente che non supera una determinata fascia reddituale.
Quale strategia
I dipendenti che scelgono di ricevere la quattordicesima in modalità rateale sembrano comunque beneficiare di una situazione più vantaggiosa, almeno rispetto agli altri. Questa possibilità in effetti può essere una corretta strategia, presentandosi come una scelta finanziaria più accorta, che consente di “spalmare” il bonus aggiuntivo su di un periodo temporale maggiore, piuttosto che concentrarlo in un’unica soluzione.
Optando per tale scelta, il dipendente può così gestire in modo decisamente migliore il suo “capitale” salariale, mantenendolo dunque sotto il livello del limite stabilito e godere del beneficio contributivo. In tal modo, avremo un comportamento più prudente, che non soltanto aiuterà a bilanciare le entrate durante l’arco annuale, ma di certo eviterà che si verifichi il rischio di subire la decurtazione dei 100 euro, che sarebbe effettiva nei mesi di giugno e luglio.
Dunque una buona strategia, da parte dei lavoratori, potrebbe metterli comunque al riparo dagli effetti deleteri di una misura economica al ribasso., da parte del Governo.