Torino, le piogge torrenziali distruggono le semine, la grandinata di ieri oltre a distruggere parabrezza delle auto ha finito col distruggere molte colture. I danni sono enormi al punto che alcuni alimenti finiranno con il costare molto di più.
Continua la primavera anomala di Torino, quella che ovunque in Italia è l’inizio dell’estate, qui in Piemonte sembra il prolungamento di un inverno rigido. Nella giornata di martedi 4 giugno un violento temporale, uno di quei fenomeni climatici estremi si è abbattuto sulla città. Tantissima acqua caduta in pochissimi minuti ha portato l’allagamento di parecchie strade con il traffico, di conseguenza, impazzito.
Con il temporale, purtroppo, sono arrivati dei chicchi di grandine, delle vere e proprie pietre di ghiaccio, talmente grandi da spaccare i parabrezza delle auto. Nessun feruto, per fortuna, ma i danni di questi fenomeni estremi si stanno facendo sentire. A pagarne le conseguenze, ieri, soprattutto le colture, l grandine, infati, ha finito con il rovinare parecchie semine, il duro lavoro di un anno distrutto, cancellato in pochissimi minuti.
Torino, acqua e grandine distruggono le colture, prezzi in salita
Negli ultimi decenni, i mutamenti climatici sono diventati una delle sfide più urgenti del nostro tempo. L’aumento delle temperature globali, causato principalmente dalle emissioni di gas serra derivanti dalle attività umane, ha innescato una serie di fenomeni meteorologici estremi con impatti devastanti su scala globale. Se fino a qualche anno fa questo era quanto ascoltavamo in televisione oggi, purtroppo, è la realtà con la quale ci dobbiamo scontrare quotidianamente.
Il riscaldamento globale è il risultato dell’accumulo di anidride carbonica (CO2) e altri gas serra nell’atmosfera. Questo fenomeno provoca un aumento della temperatura media della Terra, con conseguenze dirette sull’equilibrio climatico. L’incremento delle temperature è direttamente collegato all’intensificazione e alla frequenza dei fenomeni meteorologici estremi. Tempeste più potenti, ondate di calore prolungate, siccità severe e precipitazioni intense sono diventati eventi sempre più comuni.
Quello che sta accadendo in questi giorni a Torino è esattamente questo, il clima che cambia e porta con se delle conseguenze devastanti. Come Jim Skea, neopresidente dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, affermò solo qualche mese fa: “Il mondo non finirà se diventerà più caldo di 1,5 gradi (ipotesi prevista entro il 2030). Tuttavia, sarà un mondo più pericoloso. I Paesi dovranno lottare con enormi problemi e ci saranno molte tensioni sociali”.
Quello che in queste ore sta preoccupando a Torino è proprio la diretta conseguenza di questi fenomeni estremi, l’agricoltura sta subendo disastri allarmanti come denunciato dagli stessi agricoltori. A preoccupare, però, sono gli sfalci di fieno. Il ciclo di maturazione è quasi giunto alla fine ma se il clima continua così impietoso sarà impossibile sia la raccolta che l’essiccamento. Gli allevatori dovranno così comprare fieno dal mercato aumentando i costi di mantenimento degli animali innecando così l’aumento dei prezzi degli stessi al macello.