Il neo eletto al parlamento europeo Roberto Vannacci si è reso protagonista di uno scontro in diretta TV. E non le ha mandate certo a dire.
Il Generale dalle 500 mila preferenze si è reso protagonista di un acceso diverbio con la giornalista Mirella Serri, rea di averlo paragonato ad Ilaria Salis. Come noto a Vannacci la Salis (e sicuramente il sentimento è reciproco) proprio non piace.
Durante una recente diretta di “Zona Bianca” talk show condotto da Giuseppe Brindisi il generale e la giornalista se le sono date, dialetticamente parlando, di santa ragione. Oggetto del contendere un’affermazione della Serri che proprio non è andata a genio a Vannacci.
Amici mai!
Duro scontro verbale durante Zona Bianca, talk show politico di Rete4 condotto dal giornalista Giuseppe Brindisi. Sul ring due lottatori di razza: la giornalista Mirella Serri (firma de La Stampa) e il generale dalle 500 mila preferenze Roberto Vannacci.
Oggetto della lite una affermazione della giornalista. “Lei Vannacci ha un procedimento giudiziario, quindi con la Salis potete avere parecchie cose in comune“. Queste le parole di Mirella Serri che hanno provocato la replica immediata di Vannacci.
“Ricordo alla Serri la differenza tra un indagato e una pluricondannata. Sicuramente con lei non abbiamo in comune la fedina penale“. Il generale, poi, chiarisce il suo pensiero dicendo: “nel mio caso il PM aveva chiesto di archiviare, il giudice ha ritenuto di non accettare e il 25 settembre discuteremo questo caso giudiziario nelle sedi opportune. Non ho alcun problema, questo è quello che prevede la giustizia”.
A cosa si riferisce il generale
Ma a cosa si riferisce Vannacci parlando del suo caso e di quello di Ilaria Salis? Per quanto riguarda lui stesso, il generale si riferisce ai risvolti giudiziari che l’uscita de “Il mondo al contrario” gli ha procurato. Per le affermazioni contenute nel libro Vannacci è attualmente sotto processo per istigazione all’odio razziale.
E, in effetti, è vero: il pm aveva chiesto l’archiviazione ma il gip del tribunale militare di Roma l’ha respinta. Per quel che concerne la Salis, lei in effetti ha in fedina due condanne penali.
Una è invasione di edifici pubblici, l’altra resistenza a pubblico ufficiale. Quest’ultima condanna deriva da fatti risalenti al 2014. Ilaria Salis e il suo collettivo si resero protagonisti di scontri con la polizia per evitare lo sgombero degli alloggi al Corvetto.