In questi casi puoi non pagare l’affitto: molti non lo sanno e sprecano l’occasione

Quello degli affitti è un tema caldissimo. Prezzi alle stelle per case che, spesso, neanche meriterebbero di esser definite tali. Ma c’è un caso in cui l’affittuario può non pagare l’affitto. 

Il tema casa è, da decenni, tema spinosissimo. Finiti i tempi in cui per pagarsene una dignitosa bastava stanziare una piccola somma, oggi l’affitto è sempre più un qualcosa di proibitivo e riservato a chi guadagna belle somme di denaro.

C’è un modo per non pagare l’affitto?

Paradossalmente, se anche ottenere un mutuo non fosse un’impresa titanica, al giorno d’oggi è quasi più facile acquistare casa che non prenderla in fitto. Tra l’altro l’affitto ha regole sempre più stringenti. Ma c’è una clausola a favore dell’inquilino che quasi nessuno conosce. Una clausola che permetterebbe addirittura di non pagarlo affatto l’affitto.

Casa cercasi

Quello dell’affitto è un tema caldissimo e assai divisivo. Un problema ormai endemico in molte città italiane, specie quelle a vocazione turistica. Di case vuote l’Italia abbonda ma, a causa di canoni elevatissimi e dell’insulsa pretesa di far diventare b&b qualunque cosa sia circondata da 4 mura, pare proprio che prendere in affitto un immobile sia un’impresa titanica.

I fortunati che ci riescono, poi, si trovano di fronte a contratti con miriadi di clausole restrittive, richieste di garanzie francamente anche un po’ esagerate e, spesso e volentieri si trovano di fronte al rifiuto da parte dei proprietari di conceder loro la residenza in casa.

Sembra quasi che l’inquilino non possa far altro che pagare. Ma è sempre così? L’inquilino è sempre e comunque obbligato a pagare l’affitto al proprietario? Ebbene: no! C’è una circostanza che consente all’inquilino di non pagare l’affitto.

Non ti pago!

Come detto sembra quasi che l’inquilino non abbia frecce al proprio arco e che sia costretto soltanto a pagare. Ma c’è un caso in cui è possibile non pagare. Si chiama eccezione di inadempimento. Ovviamente è un espediente che si può utilizzare in casi particolari e di particolare gravità.

Facciamo un esempio pratico: Tizio da in affitto a Caio una casa. Caio corrisponde a Tizio un canone di affitto pari a 1000 euro al mese. Se però, nel corso del tempo, le condizioni della casa (non per volontà dell’inquilino) si deteriorano al punto da renderla invivibile l’affittuario può o non pagare proprio l’affitto o diminuire la cifra.

Se la casa è in condizioni tali da non essere più abitabile allora si può non pagare l’affitto.

Torniamo a Tizio e a Caio. Se in casa di Tizio l’impianto elettrico è totalmente da rifare e, nonostante i solleciti di Caio, Tizio non interviene allora Caio può autonomamente diminuire il canone d’affitto corrisposto. Se il danno alla casa fosse tale da impedirne l’abitabilità Caio può addirittura decidere di non pagare l’affitto.

E ciò perché l’immobile non presenta più le caratteristiche che aveva quando è stato stipulato il contratto. Ovviamente il proprietario può ricorrere al giudice il quale, però, potrebbe anche dare ragione all’affittuario ove mai egli fosse in grado di dimostrare che i danni sono effettivamente a carico del proprietario e che il proprietario si è disinteressato.

 

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