Il nuovo decreto sulle criptovalute emanato dal Governo punta ad una regolarizzazione e ad un controllo più stringenti, portando ad una vera e propria rivoluzione nel mercato delle monete digitali.
Il Bitcoin è l’esempio più longevo e famoso di criptovaluta: realizzato nel 2009 da un ideatore anonimo (noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto), nel corso degli anni ha conosciuto un boom in tutto il mondo, attirando numerosi investitori. Tanto da portare i Governi delle diverse nazioni a sviluppare una normativa apposita per la sua regolarizzazione. Oggi, l’Italia ha deciso di adattarsi alle previsioni dell’Unione Europea in tema di valute virtuali.
Lo scorso 24 giugno il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto destinato a portare molte novità in materia, le quali puntano ad incrementare i controlli e le sanzioni per chi non rispetta le regole della Comunità riguardanti l’offerta e lo scambio di criptovalute. Consob e Banca d’Italia assumeranno un ruolo di maggiore rilevanza e si dedicheranno ad una stretta vigilanza, oltre alle pene che spetteranno ai trasgressori delle leggi.
Criptovalute, il Governo ha deciso: controlli più stringenti e severe sanzioni per i trasgressori
La Consob, nello specifico, si occuperà del rispetto dell’ordinamento dell’Unione Europea riguardo le criptovalute. L’autorità controllerà che le operazioni vengano svolte in modo lecito e adeguato, che le trattative avvengano in conformità alla normativa e che gli utenti siano tutelati opportunatamente. Mentre la Banca d’Italia si concentrerà sull’ambito patrimoniale e sulla prevenzione del rischio, facendo in modo che la gestione delle valute digitali sia svolta in totale sicurezza.
Come anticipato precedentemente, di pari passo con l’aumento dei controlli, il decreto del Governo Meloni determina nuove e più severe sanzioni per chi non rispetta le regole. In particolare, le persone fisiche possono rischiare dai 6 mesi ai 4 anni di carcere nel caso in cui vengano trovate a svolgere la loro attività senza un’autorizzazione pregressa. Inoltre, sono previste multe dai 2.066 ai 10.329 euro. La normativa, infatti, assume che la diffusione e lo scambio dei token possa avvenire solamente previa concessione da parte della Banca d’Italia, in collaborazione con la Consob.
Ma non è tutto: in casi più gravi, le sanzioni pecuniarie vanno dai 5.000 ai 5 milioni di euro per le persone fisiche e dai 30 mila ai 15 milioni di euro per le società. Multe salate sono previste per chiunque diffonda informazioni “privilegiate” o agisca nell’intento di manipolare il mercato, due reati introdotti proprio dalle nuove disposizioni. Lo stesso vale per la mancata collaborazione in caso di indagini da parte delle autorità.