Quando si parla di tasse, l’Italia è un Paese che non si risparmia certamente sui lavoratori. Ma è possibile riuscire a risparmiare in tal senso?
Il versamento delle imposte, destinate ad entrare nelle casse dello Stato, ha l’obiettivo di garantire beni e servizi ad ogni cittadino. Tuttavia, possiamo dire che il pagamento delle tasse, per i lavoratori italiani, è diventato un vero e proprio incubo. La situazione del Belpaese è alquanto complessa. Da un lato, l’evasione fiscale è tra le più alte e preoccupanti d’Europa. E dall’altro, l’Italia rappresenta uno degli Stati in cui le imposte sborsate dai cittadini sono tra le più elevate, nonostante la qualità dei servizi offerti lasci spesso a desiderare se paragonati con altri Paesi dell’UE.
E così, tra i “furbetti” che dichiarano meno di quanto percepito e i lavoratori onesti che, magari, faticano ad arrivare a fine mese, in molti si domandano se sia possibile risparmiare sul versamento delle tanto temute tasse. Tutto ciò è possibile e, per farlo, non occorre assolutamente violare la legge.
Imprenditori e liberi professionisti, in particolare, possono affidarsi ad una serie di stratagemmi per spendere meno sulle imposte. E, considerando il fatto che il carico fiscale che pesa sulle aziende italiane è pari quasi al 50% (per la precisione al 48,2%), questi non possono che risultare di aiuto.
Il primo step fondamentale per risparmiare sulle tasse è optare per un piano fiscale adatto alle proprie esigenze, provando quanto possibile ad evitare soluzioni che si basano sul calcolo delle imposte a scaglioni e in cui non sono previste forme di tutela patrimoniale. Le ditte individuali e le società di persone sono solo alcuni esempi. La via migliore, in tal caso, sarebbe quella della società a responsabilità limitata (s.r.l.).
Un trucco che in pochi prendono in considerazione, proseguendo, consiste nell’uso dei buoni pasto. Spesso ignorati, questi in realtà possono essere molto utili: si tratta di un’agevolazione rivolta non solo alle grandi aziende, ma di cui possono godere tutti (soci, amministratori e dipendenti) e in qualsiasi luogo, arrivando ad un limite di 3.000 euro scaricabili in un anno.
Un altro punto rilevante riguarda i viaggi e le trasferte, i quali permettono di ricevere un’indennità che potrebbe portare ad una svolta per l’azienda: essa è deducibile e viene tassata fino ad una soglia massima di 46,48 euro al giorno.
Tra i trucchetti a cui ricorrono gli imprenditori, c’è anche la registrazione del proprio marchio. Sono tante le aziende che sfruttano questo stratagemma. Consiste nell’avere una società madre, possibilmente con sede in un altro Stato (in cui le imposte pesano meno sulle entrate), legata ad una serie di società figlie in Italia.
Possedere un brand a nome proprio permette di accrescere i guadagni grazie alle royalties mensili, ossia pagamenti dovuti ai proprietari del copyright. Infine, la soluzione prediletta da molti è quella di trasferire l’attività direttamente nei paradisi fiscali che attirano imprenditori da ogni parte del mondo. Ormai, la meta preferita è sicuramente Dubai: qui, infatti, non si pagano proprio tasse.
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