Sappiamo quanto sia importante l’assunzione di frutta (e verdura) per il benessere del nostro organismo. Tuttavia, gli alimenti che consumiamo presentano sempre più pesticidi dannosi.
L’allarme è stato lanciato dall’associazione PAN Europe (Pesticides Action Network), che nel report Toxic Harvest ha messo in evidenzia la presenza, sempre più preoccupante, di pesticidi negli alimenti che consumiamo quotidianamente. Un argomento, questo, che desta molta apprensione tra gli acquirenti: la situazione non è affatto rosea e il problema della contaminazione dei cibi che acquistiamo ogni giorno al supermercato rischia di avere conseguenze gravi sulla salute di ognuno di noi.
Al centro della questione c’è l’utilizzo delle cosiddette sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate (ossia i PFAS). Diffuse in tutto il mondo, vengono sfruttate prevalentemente per conferire proprietà repellenti all’acqua a prodotti, imballaggi e tessuti di uso comune. Tuttavia, tali sostanze hanno guadagnato una certa notorietà per i rischi a cui si collegano, rappresentando una fonte di pericolo sia per gli esseri umani che per l’ambiente.
Il ricorso ai pesticidi PFAS (nell’intento di renderli maggiormente efficienti) è stato criticato ampiamente da esperti e associazioni, che ne sottolineano i rischi. Patologie a carico della tiroide, obesità, danni al fegato, infertilità e – per ultimo, ma non meno importante – cancro sono solamente alcune delle conseguenze connesse all’esposizione a queste sostanze, definite “permanenti” per via della loro resistenza.
Molto spesso, gli agricoltori non sono nemmeno consapevoli della presenza di PFAS nei pesticidi utilizzati. Allo stesso modo, gli acquirenti non sanno che numerosi alimenti che si trovano sugli scaffali dei supermercati sono, in realtà, contaminati. Come fare per tutelarsi? La conoscenza è la prima arma a cui affidarsi, ed è in tale ottica che il report di PAN Europe svolge un ruolo decisivo nella sensibilizzazione sul tema.
Seguire un’alimentazione corretta è fondamentale per uno stile di vita sano. E, si sa, la frutta (insieme alla verdura) è un’alleata preziosa per il nostro benessere. Tuttavia, la presenza dei residui di PFAS su tali cibi è aumentata in modo esponenziale. In dieci anni (dal 2011 al 2021) questa, infatti, è triplicata prendendo una direzione preoccupante.
Considerando tale arco temporale, e concentrandosi sul contesto dell’Unione Europea, la PAN Europe ha riscontrato residui di ben 31 pesticidi PFAS nella frutta e nella verdura che consumiamo. Gli alimenti maggiormente convolti sono fragole, pesche e albicocche, tra i frutti estivi più popolari. I Paesi più interessati dall’allarmante aumento del ricorso a PFAS sono Grecia e Austria, che hanno registrato incrementi significativi.
La seconda nazione, inoltre, si trova tra quelle ai primi posti per i livelli di contaminazione più preoccupanti (con un 25%), insieme a Paesi Bassi, Belgio, Spagna e Portogallo. L’Italia, da parte sua, ha una percentuale del 12%. La richiesta della PAN Europe, davanti a questo quadro drammatico, è il divieto dell’utilizzo di tali sostanze inquinanti e delle quali il settore dell’agricoltura potrebbe fare sicuramente a meno.
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