La sua presenza era già stata segnalata nel 2015 in Friuli ma ora questo insetto si sta rapidamente diffondendo in tutto il paese. Di cosa si tratta e perché è pericoloso.
Arriva dal Giappone ed è particolarmente resistente al freddo. Potrebbe anche essere vettore di alcune terribili malattie. Vediamo di cosa si tratta, come è arrivato qui e cosa fare per tenerlo lontano.
In realtà si sapeva già che questo insetto era riuscito ad arrivare in Italia già da qualche anno. Ma ora che la sua diffusione sta raggiungendo un’estensione preoccupante è bene capire di cosa si tratti e come fare a limitarne il dilagare.
Da qualche tempo in Italia c’è preoccupazione per la diffusione di un particolare tipo di zanzara che, fino al 2015, in Italia non era ancora mai arrivata. E’ la Aedes japonicus, ovvero la zanzara giapponese, una zanzara che, come la tigre, si nutre di sangue.
Gli esperti giudicano il suo arrivo nel nostro paese come preoccupante perché, visto che si tratta di una specie nuova, non si sa come il nostro organismo possa reagire alle sue punture. Sicuramente i ponfi che le punture provocano sono più grandi del normale e il gonfiore dura per più tempo. I soggetti particolarmente fragili, poi, potrebbero sviluppare reazioni allergiche.
Inoltre non è ancora chiaro se la zanzara giapponese possa o meno essere vettore per malattie come la Dengue e la Chikungunya. Sicuramente tale tipo di zanzara è un nemico particolarmente difficile da debellare perché le sue uova riescono a sopravvivere anche ai climi freddi o, meglio, ai moderatamente freddi come quelli che (ormai) abbiamo in Italia.
Ad ogni modo per ora la giapponese si sta diffondendo nel Nord Italia ma non è escluso che possa invadere l’intero stivale.
In realtà quello che si può fare per difendersi da questa come da altre specie di zanzare è ben poco. Nel senso che, ad oggi, la migliore soluzione possibile è evitare che le zanzare nascano o arrivino a riprodursi. Per fare questo bisogna eliminare tutto ciò che ne facilita la proliferazione.
E quindi bisogna bonificare paludi, evitare la creazione di acquitrini o di ambienti umidi. Per quanto riguarda le case e gli edifici pubblici essi possono dotarsi di zanzariere. La tattica però più efficace consiste nella sterilizzazione dei maschi durante il periodo dell’accoppiamento. In questo modo si evita che le femmine vengano fecondate.
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