Quando tutto sembra essere tornato alla normalità per la Juventus, tutto pare filare liscio lasciando parlare solo il campo, per i tifosi Juventus torna lo spettro nero. Ritornano, insomma, quei tifosi decimati dalle inchieste giudiziarie che tanto imbarazzo hanno provocato in passato.
Il gruppo secondo anello, il gruppo di pseudo tifosi che tanto imbarazzo ha provocato alla società in passato e che, per fortuna, sono stati decimati dalle inchieste giudiziare, sembrano voler tornare ad alzare la voce. Il loro ritorno, però, è come sempre imbarazzante per la Juventus, inaccettabile per la società civile. Più che tifosi si tratta di uno di quei gruppi organizzati, un manipolo di neo fascisti che strizzano l’occhio al nazismo.
Individui che provano a spacciarsi per tifosi ma che, in realtà, non hanno nulla a che vedere con gli appassionati di calcio, né tantomeno con i colori bianconeri. “Secondo anello”, animato dai Drughi, è chiaramente legato all’estrema destra, così si esprimevano i maggiori quotidiani di qualche anno fa parlando di questi pseudo tifosi. Già sotto la lente di ingrandimento della Digos, nelle ultime ichieste erano emersi rapporti con Forza Nuova. Dino Mocciola, il loro leader finito in galera durante una di queste inchieste, aveva nella sua casa effigi di Mussolini.
Tifosi della Juventus o pseudo tali di nuovo nel mirino della Digos
Oggi secondo anello ci riprova. Dopo gli attacchi ideologici nei confronti di Bernardeschi e di Claudio Marchisio di qualche anno fa. L’obiettivo è ancora lui Claudio Marchisio, l’ex campione della Juventus il numero otto più amato dai tifosi juventini, quelli veri. Centrocampista della Juventus e della Nazionale Claudio Marchisio è finito sotto il loro fuoco. Il pretesto alcune parole di Claudio Marchisio alla radio che riportava alcune statistiche sulle tifoserie.
Quattro individui a volto coperto, in chiaro stile vigliacco di destra, hanno colto la palla in balzo per schierarsi e scagliarsi di nuovo contro l’ex campione della Juventus. Uno striscione con parole forti ed offensive, prima mostrato fuori dallo stadio e poi appeso fuori ad un ristorante del quale l’ex calciatore è socio. Un atto di violenza inaudito, una prevaricazione nei confronti degli altri soci del locale, del personale che ci lavora e di tutti i torinesi per bene.
Claudio Marchisio, però, non è certo il tipo da lasciarsi intimorire da quattro personaggi a volto coperto, risponde sui social scagliandosi contro il gesto. La condanna di Marchisio non è tanto nelle parole usate nei suoi confronti ma sul gesto che supera i limiti. Lo striscione lo etipeta come lacché della società, come rinnegato e poi come uomo di m… uno striscione che, quattro loschi individui, si sono sentiti nella libertà di attaccare fuori un locale pubblico. Un gesto che davvero, come lo stesso Marchisio dice, supera ogni limite ed ogni decenza.
“È evidente che ognuno è libero di avere il proprio pensiero e che, nei limiti della decenza, abbia il diritto di condividerlo. Quello che però proprio non sopporto è che certe persone pensano che essere “tifosi” dia loro il diritto di compiere gesti che vanno oltre i limiti”. Inizia così il lungo post dell’ex calciatore. Apparso sui social continua sui sacrifici fatti per diventare un calciatore e quanto sia stato bello condividere l’avventura calcistica con tifosi veri.
La Digos della Questura di Torino, intanto apre una inchiesta ed indaga sull’accaduto. Il gruppo, del resto, è già noto alle forze dell’ordine. Decimati dalle indagini sulle presunte pressioni esercitate dagli ultras bianconeri nei confronti della società durante la stagione 2018-19. Arresti eccellenti e disposizioni sembravano averlo decimato. La Corte di Appello di Torino, del resto, solo qualche tempo fa aveva aumentato anche le condanne degli arrestati, tra cui il leader Mocciola, riconoscendo l’aggravante dell’associazione a delinquere.
Il tutto quando per La Juventus, tutto sembra essere tornato al proprio posto. Una presenza importante sul mercato ed una squadra tornata in Europa. Quasi fatto apposta torna lo spettro imbarazzante dei tifosi Juventus o pseudo tali di un gruppo nero inaccettabile per qualsiasi società civile. Nei confronti di Claudio Marchisio, però, è bello riportare le parole di uno striscione che egli stesso ha citato nel suo post “Son tutti Juventini ma Marchisio lo è un po’ di più”. I tifosi quelli veri, gli amanti del calcio, non dimenticano.