Era una notizia possibile che già serpeggiava nell’aria, nelle stanze vaticane, ma nessuno mai si sarebbe aspettato che Papa Francesco l’avesse fatto.
È arrivata la scomunica per Monsignor Carlo Viganò. L’annuncio è arrivato attraverso una nota del Dicastero per la Dottrina della Fede che ha rivelato quello che ci si aspettava. Quale è stata la reazione dei fedeli?
Viganò, vescovo di Ulpiana, aveva creato un vero e proprio scisma all’interno della Chiesa. Vediamo nel dettaglio cosa è successo.
La decisione è arrivata: Monsignor Carlo Viganò è stato scomunicato. L’annuncio è arrivato direttamente, come dicevamo, dal Dicastero per la Dottrina della Fede. Sono state diverse le osservazioni e le attestazioni pubbliche che hanno portato il dicastero a prendere questa decisione, in parte, anche sofferta.
Davanti a una vera e propria accusa di scisma, è necessario fare un attimo chiarezza e capire cosa effettivamente sia successo. “All’esito del processo penale, S.E.R. Mons. Carlo Maria Viganò è stato riconosciuto colpevole del delitto riservato di scisma. Il Dicastero ha dichiarato la scomunica latae sententiae ex can. 1364 § 1 CIC. La rimozione della censura in questi casi è riservata alla Sede Apostolica. Questa decisione è stata comunicata a S.E.R. Mons. Viganò in data 5 luglio 2024” – sono queste le parole che si leggono all’interno della sentenza di scomunica.
Lo stesso Viganò è stato accusato di scisma ma, nel dettaglio, continua la nota del Dicastero, “sono note le sue affermazioni pubbliche dalle quali risulta il rifiuto di riconoscere e sottomettersi al Sommo Pontefice, della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti e della legittimità e dell’autorità magisteriale del Concilio Ecumenico Vaticano II”.
Come scritto, infatti, sono state diverse, anche in pubblico, le manifestazioni e le opinioni che Viganò ha più volte detto ed affermato di non riconoscere l’autorità di Papa Francesco.
Da qui, e non solo, la decisione di portare avanti un processo che si è concluso giovedì: “In data 4 luglio 2024, il Congresso del Dicastero per la Dottrina della Fede si è riunito per concludere il Processo penale extragiudiziale ex can. 1720 CIC a carico di S.E.R. Mons. Carlo Maria Viganò, Arcivescovo titolare di Ulpiana, accusato del delitto riservato di scisma (cann. 751 e 1364 CIC; art. 2 SST)”, si legge in un comunicato della Santa Sede”.
La notizia ha sconvolto molto perché, si pensava, che il concetto di scisma vero e proprio fosse qualcosa riservato solo ed esclusivamente alla storia. Ma invece, ecco che ritorna nuovamente a colpire un altro membro, ormai ex, della Chiesa.
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