Parlando di pensioni il tema è di quelli scottanti, sempre più nell’occhio del ciclone si tratta delle riforme applicate alle pensioni. E’ in arrivo, infatti, una novità che fa infuriare gli italiani. Il mese di ottobre sarà scenario di grandi cambiamenti.
Il governo di centrodestra a trazione Fratelli d’Italia che vede coinvolti anche Lega e Forza Italia, con la premier Giorgia Meloni Presidente del Consiglio, sempre di più ogni giorno deve scontrarsi con la realtà. Passate la fase di campagna elettorale che, a dirla tutta, per alcuni di loro è durata anni e anni e sembrasse non finire mai, fatta di proclami, annunci e frasi ad effetto mirate alla pancia degli italiani, ora c’è da confrontarsi coi problemi veri.
Uno dei temi più scottanti è certamente quello che ruota intorno alle pensioni. Un sistema che, nel corso degli anni, ha dovuto registrare interventi, alcuni dei quali anche drastici, da parte di governi passati. Era il tentativo di salvare il salvabile. Un sistema previdenziale che, dinanzi all’allungamento della vita (per fortuna) e a condizioni di vita lavorativa sempre più agiate (almeno per quanto riguarda alcuni settori), per forza di cosa adava rivisto e riformulato.
Sulle pensioni arriva la novità che fa infuriare tutti
Certamente le riforme messe in atto non sono state gradite a nessuno e, forse, di più dovrebbe farsi da questo punto di vista con la politica pronta a recepire le vere esigenze del Paese e della gente. Per queste ragioni il tema delle pensioni è stato e sarà al centro di polemiche. Intorno ad un tema così sentito, infatti, è facile fare demagogia e scivolare in populismi sterili finendo per ampliare le polemiche e le aspettative.
Le pensioni, non a caso, sono state uno dei temi forti della Lega. Il cavallo di battaglia di Salvini che, nessuno si senta offeso, di populismi e demagogia ne fa il suo pane quotidiano. Ancora gli italiani, infatti, aspettano l’abolizione delle accise sui carburanti. Proprio sulle pensioni, però, arriva la novità che farà infuriare tutti gli italiani. Il Governo Meloni è nato con una sorta di tacito accordo tra i tre grandi partiti in maniera tale da accontentare tutti: premierato per Meloni, autonomia differenziata per la Lega, riforma della giustizia per Forza Italia.
Ma tolti questi grandi temi per il resto è una continua lotta di posizionamenti interni come avviene in qualsiasi coalizione, come avviene anche tra le opposizioni con il gioco che il Movimento 5 stelle ha cercato di fare nei confronti del PD. Le pensioni sono, dunque, uno dei temi sui quali oggi vale una posizine che domani, però, verrà scavalcata da un’altra. Salvini viene scalzato da Forza Italia, anche a seguito delle elezioni europee, nella coalizione di governo e cala il suo peso specifico. Salvini, insomma, non perde solo una marea di voti ma anche il suo peso all’interno della coalizione. Al posto di Quota 41, dunque, potrebbe arrivare un sistema con flessibilità in uscita ma senza Quote ipotesi al vaglio di Brunetta.
