Per i pensionati italiani, arriva la notizia peggiore, c’è la conferma, infatti, da parte dell’Inps sui 9 mesi senza stipendio. Un vero e proprio allarme, quindi, lanciato in questi giorni con i tempi di attesa che si allungano anche di molto.
La pensione, da anni a questa parte, è gioia e dolori per gli italiani, da un lato resta la certezza (almeno per chi già la riceve) di una stabilità economica in tarda età quando non è più possibile lavorare, dall’altro, però, oggetto di riforme continue che ne sviliscono il ruolo e le rendono sempre meno appetibili. Con le varie riforme varate in questi anni, infatti, le pensioni diventano sempre più magre e, soprattutto, si raggiungono sempre più tardi.
Lo sviluppo economico ed occupazionale che nel nostro Paese stentano a decollare e l’allungamento della vita dei cittadini, saremo sempre più un Paese di vecchi, fanno si che il meccanismo perfetto del sistema previdenziale si sia inceppato. Da tempo i governi, del resto, si stanno rincorrendo tra riforme, controriforme, annunci e ripensamenti. La situazione non è di certo quella delle più facile, ovviamente, ma resta di fatto che per chi deve andare in pensione o con la pensione si trova ad affrontare il caro vita, questo non può essere un alibi.
La notizia di questi giorni, del resto, è di quelle sconcertanti. Si allungano, infatti, i tempi di attesa di chi deve ricevere la pensione. Al momento l’Inps fa sapere che questi arriveranno fino a 9 mesi senza ricevere il proprio assegno previdenziale. Quasi un anno, insomma, una autentica gestazione prima di potersi vedere accreditato quanto maturato di diritto. La finestra temporale di questi tempi di attesa riguarda chi ha deciso di andare in pensione con la quota 103.
Si tratta di una di quelle ulteriori riforme che agevola e introduce una sorta di flessibilità per andare in pensione con 63 anni di età e almeno 41 anni di contributi versati. Per chi, insomma, spera di lasciare il lavoro prima di aver maturato la cosiddetta pensione di vecchiaia è opportuno conoscere i tempi di decorrenza. Questi ultimi calcolati dal momento in cui tutti e due i requisiti vengono raggiunti.
I tempi di attesa del primo assegno Inps per i pensionati con quota 103, insomma, si allungano. Per chi matura i due requisiti necessari per raggiungere quota 103 la pensione sarà soggetta ad una finestra mobile, praticamente un lasso di tempo necessario prima di ricevere il primo accredito, si parla di 7 mesi per i lavoratori del settore privato e di almeno 9 mesi per quelli del pubblico impiego. E’ chiaro che c’è chi si lamenta di una autentica penalizzazione nel caso si decidesse di ricorrere a quota 103 per andare in pensione.
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