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Attualità

Covid, arriva nuova ondata di casi: allerta in queste regioni

Il COVID, si sa, non se ne è mai andato. Da mesi siamo in una fase di convivenza col virus. Attualmente, però, in due regioni si sta verificando una mini ondata di contagi.

Nulla che esperti ed addetti ai lavori non abbiano previsto e che non siano in grado di fronteggiare. Ma bisogna ricordare che il COVID esiste e che può provocare enormi conseguenze nei soggetti più fragili.

E ribadiamo anche quali sono i comportamenti virtuosi da tenere per evitare il dilagare dei contagi. Di questo come di moltissimi altri virus.

Mai andato via

Come noto il Sars CoV2 non è mai andato via. Siamo semplicemente entrati in una fase di “convivenza” col virus. Come ampiamente previsto, però, la stragrande maggioranza delle persone non avvertendo più come urgente e reale la necessità di contenere il virus, ha ricominciato a tenere atteggiamenti poco accorti.

Mascherine e distanziamento sono stati abbandonati, di gel disinfettanti se ne vedono e vendono pochissimi e tamponi e vaccini sono ormai un opaco e sbiadito ricordo del passato.

E’ proprio per questo che in due regioni italiane i medici sono in allarme. Si sta assistendo in questi giorni ad una mini ondata di contagi da COVID. Probabilmente la variante che sta aggredendo la popolazione è la Kp3 molto diffusa attualmente negli Stati Uniti.

La situazione è seria al punto che la FIMMG (Federazione Nazionale Medici di Medicina Generale), in una delle due regioni maggiormente coinvolte, ha inviato un alert ai medici di famiglia chiedendo loro di tornare ad applicare le misure di protezione (distanziamento e mascherine) nei loro studi.

Le regioni coinvolte

Due le regioni che hanno evidenziato criticità: Lazio (in particolare Roma) e Lombardia (in particolare Milano). Proprio nel Lazio è stato lanciato l’alert. Da Milano, invece, riferiscono che, in moltissimi casi, i pazienti che arrivano negli studi medici con dei sintomi para influenzali si rifiutano di sottoporti a tampone.

Rilevare la presenza del virus diventa quindi difficile e, conseguentemente, anche arginare il contagio lo è. Questo rifiuto deciso è probabilmente collegato al brutto ricordo del “restate a casa”, al ricordo dei lockdown e dell’isolamento.

Il giusto modo

Ci sembra opportuno ricordare alcuni comportamenti virtuosi, che in realtà si dovrebbero tenere sempre, da mettere in atto per limitare i contagi. Da questo e da decine di altri virus. Non sono restrizioni, non sono imposizioni. Sono solo ed unicamente norme di buon senso che si devono usare per tutelare se stessi e chi ci sta intorno.

Come prima cosa, in caso di sintomi sospetti (e tutti ormai sappiamo come si manifesta il COVID) sarebbe opportuno effettuare un tampone. E in caso di positività sarebbe buona norma o restare a casa o, nel caso questo non sia possibile, ricorrere alla mascherina.

Quando si è fuori casa sarebbe buona norma ritornare a tossire e starnutire nell’incavo del braccio (abitudine ormai entrata in disuso) e ad igienizzare le mani più e più volte. Lo ribadiamo: queste non sono imposizioni, ma soltanto norme di igiene che sarebbe utile utilizzare sempre.

Infine, medici ed organizzazioni sanitarie, continuano a consigliare con forza il ricorso ai vaccini per i soggetti fragili.

Chiara DAponte

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