Il Comune di Torino ci riprova, aumentano le telecamere di sicurezza. Saranno molte di più e saranno in grado di monitorare molte più zone della città, utilizzando anche l’intelligenza artificiale. Stavolta, però, si fa sul serio.
A Torino, dunque, presto aumenteranno in maniera vertiginosa il numero di telecamere di sicurezza. Una videosorveglianza dotata di intelligenza artificale in grado di affiancare la polizia municipale nel controllo del territorio e di intervenire in tempo reale dinanzi a episodi che minano la sicurezza dei cittadini. Non si tratta del Progetto Argo, un progetto di videosorveglianza presentato qualche anno fa e bloccato dalla burocrazia e dalla politica in una empasse micidiale.
Per quanto riguarda il progetto Argo, infatti, fu proprio il Garante della privacy ad intervenire sollevando, non pochi dubbi, sulla liceità del progetto. Oggi, invece, non sembrerebbero esserci dubbi da questo pundo di vista. In città, infatti, seppur qualcuno ironizza sul fatto che Torino sarà alla stregua del Grande Fratello, c’è chi risponde seriamente con dati alla mano ed entrando nel merito del progetto.
Si tratta, innanzitutto, di telecamere intelligenti, capaci di dare degli alert immediati, in tempo reale, sia per prevenire i crimini, naturalmente, sia per interventi nel caso di crimini appena compiuti. Da Palazzo Civico, quindi, si apprestano a varare un nuovo regolamento per disciplinare i sistemi di controllo. Stavolta, ovviamente, il tutto recependo le indicazioni del Garante della Privacy che dovrebbe, dunque, dare l’ok definitivo alla realizzazione del progetto. “un uso improprio dei dati, discriminazioni automatizzate, creazione di contenuti falsi, perdita di controllo sui dati, attacchi ai sistemi” temi sollevati dal Garante in passato, non dovrebbero più essere un problema quindi.
Un sistema di videosorveglianza diffuso e capillare che consentirà alla polizia municipale di predire, il termine non è affatto forzato, ed evitare così crimini o intervenire in tempo reale nei confronti di crimini commessi o di emergenze. Tutto questo sfrutterà l’intelligenza artificiale ed alcuni algoritmi finalizzati proprio al controllo del territorio. Un cittadino, insomma, mediante questo capillare sistema di telecamere di sicurezza potrebbe, addirittura, essere pedinato.
Per proteggere la privacy, però, come richiesto dal garante, di quel cittadino non si saprà nome e cognome né tantomeno si andrà ad individuare l’identità. Sarà possibile solo capire se si tratti di un uomo o una donna, se porti con se uno zainetto, una borsa, un cappello ed il colore dell’abbigliamento. Questo, ovviamente, nel caso in cui dovesse scattare un allarme o la persona inquadrata stesse commettendo un crimine si darà libertà agli agenti di procedere ed intervenire.
Parlare di sicurezza a Torino, ovviamente, come in ogni grande città, è un tema che sta molto a cuore ai cittadini. Solo pochi giorni fa, infatti, evidenziavamo qualche episodio di cronaca con agenti di polizia, addirittura aggrediti da individui. A proporre il regolamento è stato il neo Assessore alle Politiche per la sicurezza, Mario Porcedda, questo consentirà di evitare l’uso indiscriminato dell’intelligenza artificiale. Prevista, addirittura, la possibilità, per i privati, di allacciarsi al sistema di videosorveglianza comunale, andando così a mettere a disposizinoe le proprie telecamere di sicurezza. Ad esempio, un condominio, un negozio, una banca.
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