Una nota marca è finita al centro dell’attenzione in seguito a quanto messo in evidenza da alcune indagini, che hanno riscontrato la presenza di sostanze dannose nell’acqua messa in vendita.
L’acqua è una delle risorse fondamentali sia per il nostro benessere che per quello dell’intero ambiente ed è di vitale importanza. Il suo consumo – facendo attenzione a mantenersi sempre correttamente idratati – permette al nostro organismo di svolgere numerose delle sue funzioni. Soprattutto in estate, non bisogna mai dimenticarsi di bere molto, così da evitare che il corpo si disidrati per via del calore e del sudore che si fa più frequente rispetto alle altre stagioni. Per quanto sia un bene fondamentale, tuttavia, non è esente dagli scandali che rischiano di mettere a repentaglio la salute di tutti noi.
Una celebre multinazionale è finita – o, meglio, tornata – al centro del dibattito pubblico in seguito alla pubblicazione di una serie di indagini. I risultati di queste ultime hanno sottolineato la vendita, da parte della famosa marca, di bottigliette di acqua contaminata. Questa non è la prima volta che fa discutere a livello internazionale, attirando diverse critiche e suscitando le preoccupazioni degli acquirenti.
E quando si tratta di una risorsa come l’acqua, che ogni giorno viene acquistata e sorseggiata da milioni di clienti, la paura che la situazione possa presto degenerare è alta. La scoperta della presenza di batteri pericolosi, oltre che di Pfas e residui di pesticidi, ha messo subito acquirenti e scienziati in allarme. Ma cosa è successo, nello specifico?
Batteri, Pfas e pesticidi nell’acqua: l’indagine che inchioda la famosa multinazionale
Le Monde e France Info hanno di recente messo in evidenza la contaminazione delle acque di sorgenti celebri come la Perrier, appartenente alla multinazionale impegnata nel settore alimentare più grande al mondo: Nestlé. Nello specifico, sono stati riscontrati Escherichia coli e altri batteri che hanno portato le autorità della Francia – ossia il Paese in cui lo scandalo è scoppiato – ad ordinare il fermo agli interventi in uno dei pozzi di Vergèze, stabilimento situato nel dipartimento del Gard.
Nestlé, da parte sua, ha provato ad ovviare alla situazione con la distruzione di 2 milioni di bottiglie Perrier. A quanto pare, il Ministero della Salute sapeva già della situazione riguardante i prodotti del marchio, contenenti sostanze dannose per l’organismo. Ora, la questione sta scatenando la reazione anche di un altro Paese, ovvero la Germania.
Qui i consumatori si sono riuniti nella firma di una lettera inviata all’amministratore delegato di Nestlé Deutschland, Christoph Ahlborn, da parte del gruppo Foodwatch. Più di 38mila persone si sono schierate contro il marchio, chiedendo che le bottiglie contenenti acqua contaminata vengano al più presto ritirate dai supermercati. Si domanda, inoltre, una maggiore trasparenza dalla multinazionale in merito alla qualità dell’acqua che viene venduta nel Paese.