Olive nere trattate con prodotti chimici, scatta l’allarme: come riconoscerle

C’è un nuovo allarme in tavola, un altro, riguardante stavolta le olive nere trattate. Quando si parla di cibo e di prodotti da portare sulle nostre tavole, purtroppo, sempre di più dobbiamo stare attenti alle etichette per capire cosa stiamo veramente acquistando.

Un vero e proprio allarme, riguardante i cibi che ingeriamo e la nostra salute è scattato nei confronti delle olive nere. Un prodotto molto utilizzato in tavola, visti i diversi usi a cui si prestano, attenzione, però, a quanto denuncianto in questi giorni da alcune associazioni di consumatori. Quelle che portiamo sulla nostra tavola, magari su una pizza, per un apertivio o per un bel piatto di spaghetti, potrebbero danneggiare la nostra salute.

Piatto olive nere snocciolate

Le olive nere sono i frutti maturi dell’albero di ulivo (Olea europaea), una pianta tipica del bacino del Mediterraneo. A differenza delle olive verdi, le olive nere sono raccolte quando sono completamente mature, e questo processo di maturazione conferisce loro un sapore più ricco e una consistenza più morbida. I frutti si trovano principalmente nei paesi del Mediterraneo come Italia, Spagna, Grecia, Turchia e Marocco. Questi paesi sono noti per la produzione di diverse varietà di olive nere, ognuna con caratteristiche distintive in termini di gusto, dimensioni e consistenza.

Olive nere trattate con prodotti chimici ecco l’allarme e a cosa stare attenti

Questi frutti sono molto versatili e, quindi, possiamo trovarli in moltissime pietanze a casa nostra come al ristorante. Sono un ottimo spuntino da servire come aperitivo. Possono essere accompagnate da formaggi, salumi e crostini. Possono essere aggiunte a insalate di ogni tipo per arricchirle di sapore. Ad esempio, l’insalata greca tradizionale include olive nere Kalamata. Le olive nere sono un ingrediente popolare per pizze e focacce, donando un tocco di sapore salato e un contrasto di colore. Possono essere utilizzate in salse per la pasta, come nella famosa pasta alla puttanesca, che include olive nere, capperi e acciughe.

Queste possono essere usate in ricette di carne e pesce, come il pollo alla cacciatora o il pesce al forno con olive e pomodorini. Ci sono diverse varietà di olive nere, ognuna con il suo sapore unico. Le più famose includono le Kalamata (Grecia), le Taggiasche (Liguria, Italia) e le Nyons (Francia). Le olive nere sono ricche di grassi monoinsaturi, che sono benefici per il cuore. Contengono anche antiossidanti, vitamine A ed E, e minerali come ferro e rame.

Donna sceglie barattoli supermercato

I frutti dell’ulivo vengono spesso conservate in salamoia, olio o essiccate. Il metodo di conservazione influisce sul loro gusto e consistenza. Anche se le olive nere sono spesso consumate intere, sono anche utilizzate per la produzione di olio d’oliva. L’olio ottenuto dalle olive nere ha un sapore più dolce e meno piccante rispetto a quello ottenuto dalle olive verdi. Questi frutti hanno un significato culturale e storico in molte regioni del Mediterraneo. Sono state coltivate per migliaia di anni e sono spesso associate a simboli di pace e saggezza.

Il problema, però, sorge quando il frutto portato in tavola in realtà è un fake. Una finta oliva nera, ossia un oliva verde colorata tramite additiva e resa nera. Questo, naturalmente, grazie ai prodotti chimici utilizzati potrebbe essere un rischio per la nostra salute. Controllare l’etichetta è, senza ombra di dubbio, il modo migliore che abbiamo per tutelarci. Gli stabilizzanti presenti nelle olive devono essere dichiarati in etichetta, per legge. Basta, quindi, controllare per bene la confezione e leggere cosa si trova al suo interno.

Se sull’etichetta ci sono diciture come E579 o “gluconato ferroso” e  E585 o “lattato ferroso” allora vuol dire che ci troviamo in presenza di olive verdi colorate di nero. Un rischio da non sottovalutare, le statistiche, infatti, parlano di 12 casi su 15 soprattutto per quanto riguarda quelle snocciolate. Le olive nere che, come detto, sono olive verdi al massimo grado di maturazione, hanno bisogno di una conservazione diversa. Per queste ragioni molte case di produzione tendono a bleffare anche se, come detto, sulle etichette è riportato tutto, quindi, bisogna solo prestarvi attenzione.

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