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Categories: Economia

Torino ottiene un nuovo primato italiano: ma c’è poco da sorridere

Ormai, da più di qualche anno, siamo abituati a sentirci dire la classica frase, quando siamo alla cassa di un qualsiasi negozio: “Contanti o carta?”. Eppure sono ancora in pochi coloro che accettano l’idea di un pagamento elettronico.

In alcune città d’Italia, poi, ci sono alcuni quartieri dove, addirittura, non si sente quasi parlare di pagamento con carta o, se c’è, sono davvero in pochi ad usarlo. Come nel caso di una zona della città di Torino. Scopriamo insieme il perché.

Un crollo vertiginoso vero e proprio per i pagamenti in carta. Vediamo insieme il motivo e cerchiamo anche di capire la voce dei cittadini.

Pagamenti elettronici: ecco dove se ne fanno di più

Uno studio fatto da una società che porta avanti i pagamenti elettronici e i dispositivi per farli, ha osservato come in alcune città italiane ci sia una sorte di vero e proprio dislivello fra il dove si usa il pagamento elettronico e dove invece, si accetta ancora quello in contanti. Una di queste città è proprio Torino e il quartiere che meno usa le carte di credito è la zona Campidoglio.

In questa zona vi è un crollo significativo ed una riduzione del 36%, nel periodo compreso fra il 2022 e il 2023, che nessuno s’aspettava. Ma c’è anche un contraltare: la zona di Borgata Lesna, vede invece aumentare i pagamenti con carta di credito del 67% nello stesso periodo preso in considerazione.

Le differenze nella sola Torino

Una situazione molto particolare se si pensa che si tratta di due quartieri della stessa città. Per quanto riguarda, invece, il valore medio delle transazioni fatte con scontrini fiscali, Cavoretto si distingue con una media di 72 euro per ciascuna transazione. Molto più alta rispetto alla media generale della città di Torino nel suo insieme che si attesta a soli 35 euro per scontrino.

A livello nazionale cresce la volontà (quanto anche l’effettività) dei pagamenti con carte di credito, con un +35% nel solo 2023: una tendenza più marcata nelle zone del Nord Italia e in una sola città del Centro, quale Terni.

Una situazione che, ancora dal punto di vista economico, non solo differenzia le varie città d’Italia ma anche e solo all’interno di una stessa città quale Torino, vi siano delle discrepanze.

Rosalia Gigliano

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