Le Olimpiadi di Parigi 2024 non sono di certo partite nel migliore dei modi. Proteste e flop, polemiche e, non per ultime, decisioni arbitrali discutibili. Eppure ci si prepara per tempo per l’avvenimento sportivo più importante al mondo o almeno così dovrebbe essere.
La Francia di Macron, Parigi, in particolare, non sta facendo una grande figura con la sua edizione dei giochi Olimpici. Ci sono proteste da parte delle delegazioni e, soprattutto, flop, per una organizzazione che non solo non è risultata impeccabile ma che, forse, addirittura, si sta rivelando non all’altezza. Dietro il fasto della cerimonia d’apertura lungo la Senna si nasconderebbe, poi, un’altra verità.
Potremmo definirla l’altra faccia della medaglia, giusto per restare in tema olimpiadi, ciò che sta emergendo è una grande storia di esclusione sociale. Le autorità francesi nel tentativo di far emergere una Parigi, perfetta, degna del proprio nome a favor di telecamere, sono da mesi impegnate tra sfratti ed espulsioni. Quello che vedremo che stiamo già vedendo alla tv sarà una città a misura d’uomo pronta ad accogliere ogni turista.
In verità dietro potrebbe esserci l’amarezza di una città con storie di povertà e disagi sociali. Ma le Olimpiadi di Parigi 2024, però, si stanno caratterizzando soprattutto per i flop a livello sportivo ed organizzativo. Si iniziò subito con l’arrivo delle delegazioni che lamentavano la mancanza di aria condizionata. In un’estate così torrida non di certo una condizione agevole per gli atleti e gli addetti ai lavori.
C’è la spinosa sitiuazione riguardante la Senna. Il fiume che percorre Parigi, infatti, sarebbe dovuto essere teatro delle Olimpiadi stesse, una parte importante che avrebbe visto gli atleti gareggiare fuori dai classici palazzetti per nuotare e “sfilare” attraverso il fiume caratteristico della città. La stessa Sindaca della capitale francese si tuffò nuotando nella Senna per far vedere che era tutto pronto.
Oggi, intanto, ad Olimpiadi iniziate, martedi 30 luglio la gara di Trianon proprio nella Senna non si è potuta svolgere. Il fiume ha valori di inquinamento oltre la norma e gli atleti non possono tuffarsi nelle sue acque. Insomma l’idea poteva anche essere carina ma è chiaro che qualcosa nella macchina organizzativa non ha funzionato. Ad oggi ancora gli atleti non sanno se dovranno esibirsi nel fiume oppure no. Una condizione non certo agevole che sta sollevando proteste da ogni parte.
Cosa molto più grave, però, quanto avvenuto nell ultime ore con “vittime” degli atleti italiani. Nel fioretto maschile, infatti, i due sfidanti per la medaglia d’oro si sono esibiti magistralmente ma la gara è finita con i due fiorettisti che esultano entrambi, i due giudici che si guardano sconcertati e si recano al Var per poi tornare senza aver capito quanto realmente successo in pedana e proclamando il vincitore quasi a caso che guarda caso non è l’italiano.
Altri episodio spiacevoli anche nel Judo dove, addirittura, la Federazione italiana ha preso posizione. Le proteste per gli arbitraggi, a dir poco rivedibili, scandalosi sarebbe il termine più esatto che hanno penalizzato Giuffrida e Lombardo. I due atleti italiani si sarebbero visti così sottrarre una medaglia alle Olimpiadi che sembrava essere certa.
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