Emicrania, in Italia l’incredibile scoperta: i “segni” indelebili sul corpo umano

L’emicrania è un disturbo molto diffuso, che potrebbe impattare sulla nostra vita e sulla nostra salute più di quanto immaginiamo: in Italia, di recente, è stata fatta una scoperta davvero incredibile.

Due recenti indagini condotte da un team di ricercatori italiani hanno portato alla luce una scoperta destinata a passare alla storia. Questa ha a che fare con l’emicrania, una patologia diffusissima in tutto il mondo. Secondo le stime, solamente nel Bel Paese sarebbero in 8 milioni a soffrirne: il disturbo, che costituisce la variante più diffusa di mal di testa, colpisce sia adulti che bambini. E, a quanto pare, può intaccare il nostro organismo in un modo che nessuno immaginava prima d’ora lasciando dei “segni” che non si cancellano.

Emicrania

Il mal di testa è un problema comune a tantissime persone. L’emicrania, nello specifico, rappresenta la forma più “popolare” di cefalea. Si contraddistingue per il dolore che interessa la parte anteriore del capo oppure, in alternativa, un solo lato. Tuttavia, questo può anche espandersi arrivando alla zona frontale della testa. Anche le tempie e la fronte potrebbero essere coinvolte dal dolore, la cui intensità e durata possono variare.

L’emicrania potrebbe andare avanti per ore, o addirittura giorni. La patologia, inoltre, si lega alla comparsa di sintomi che vanno a sommarsi al mal di testa: una sensazione di nausea e vomito sono due esempi, come una particolare sensibilità alla luce e ai suoni. Tale disturbo, però, può comportare anche serie conseguenze negative, in particolare su determinati soggetti.

Emicrania, la scoperta mette in luce i rischi nascosti: quali sono le conseguenze allarmanti sull’organismo

Come affermato all’inizio dell’articolo, gli studiosi dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma hanno fatto una scoperta che ha dell’incredibile. I ricercatori hanno effettuato un’indagine riguardante gli effetti dell’emicrania sui più piccoli. Nell specifico, si sono concentrati sulla struttura cerebrale e sull’intestino di chi soffre di tale cefalea fin dalla tenera età.

Mani, testa

Le fonti evidenziano che più di un bambino su 10 deve fare i conti con l’emicrania. Una situazione che, in molti casi, dipende da fattori genetici. Ebbene, nella ricerca sono stati esaminati 200 partecipanti (tra bimbi piccoli e adolescenti): metà di loro presentava i sintomi della patologia. I risultati dell’indagine sono stati davvero sorprendenti.

Gli studiosi, infatti, hanno riscontrato delle differenze nei processi di connessione tra aree cerebrali in coloro che presentavano i sintomi dell’emicrania già da piccoli, insieme ad una preoccupante diminuzione dello spessore della corteccia cerebrale. Ciò significa che il disturbo è in grado di variare “la struttura del cervello in maniera progressiva fin dall’infanzia”, come spiegato dal responsabile di Neurologia dello sviluppo dell’Ospedale Bambino Gesù, Massimiliano Valeriani.

Per quanto riguarda il microbiota, invece, la ricerca ha evidenziato come l’emicrania possa coinvolgere anche l’intestino di chi ne soffre. In particolare, andrebbe ad intaccare il metabolismo – esercitando un’influenza, per esempio, sulla produzione di triptofano e serotonina. La patologia, infine, contribuirebbe alla disbiosi intestinale: si tratta di una situazione di squilibrio microbico provocato dal proliferare di batteri dannosi, che a sua volta causa una maggiore permeabilità dell’intestino. Di conseguenza, l’emicrania si manifesta con più frequenza.

Gestione cookie