Il bonus mamme lavoratrici è un contributo che si rivolge alle dipendenti che rispettano determinati requisiti. Ecco chi può ottenerlo e come richiederlo.
Sono diversi i bonus che, negli ultimi anni, il Governo ha reso disponibili per i cittadini. Questi, solitamente, si rivolgono a coloro che rispettano determinati requisiti nell’intento di aiutare soprattutto chi si trova in situazioni di difficoltà, fornendo un supporto economico o altre tipologie di agevolazioni. Tra i vari incentivi a cui è possibile accedere, esiste un bonus pensato appositamente per le lavoratrici che hanno dei figli: vediamo come poterlo ottenere.
L’erogazione di incentivi da parte del Governo oppure, in diversi casi, di Regioni o Comuni rappresenta una forma di aiuto in un panorama economico alquanto complicato per diverse persone. Molte donne, inoltre, si trovano spesso in difficoltà nel conciliare la loro occupazione e la volontà di diventare madri. L’Italia, d’altronde, sta vivendo un inverno demografico caratterizzato da un allarmante calo delle nascite. E gli incentivi come il bonus mamme vengono approvati nel tentativo di rendere meno complessa la situazione che sempre più donne lavoratrici si ritrovano ad affrontare.
Bonus mamme lavoratrici, a chi si rivolge e come fare per ottenerlo
Precisiamo, innanzitutto, che si tratta di un’agevolazione che consiste in uno sgravio che può arrivare ad una cifra massima di 3.000 euro annui, ossia 250 euro al mese. Tale somma può variare a seconda del reddito della lavoratrice che effettua la domanda. Ma chi può beneficiarne? Il bonus riguarda, in particolare, le dipendenti (sia del settore pubblico che del privato) che risultano assunte con contratto a tempo indeterminato e che hanno almeno due figli.
Sono comprese le lavoratrici part-time e quelle del settore agricolo. Mentre chi è impegnata nel lavoro domestico resta esclusa. Lo stesso vale per le libere professioniste, le collaboratrici occasionali, le disoccupate e le lavoratrici a tempo determinato. Queste ultime, però, possono richiedere il bonus nel caso in cui il loro contratto passi a un indeterminato. Infine, le donne che hanno un solo figlio non rientrano tra le beneficiarie dell’incentivo.
Per le dipendenti che hanno almeno due figli a carico, è possibile percepire il bonus fino al compimento del decimo anno di età del più piccolo. Per coloro che hanno almeno tre figli, invece, l’età del minore sale a 18 anni. Non esiste un limite al reddito delle richiedenti, che per ottenere il bonus potranno rivolgersi al proprio datore di lavoro, fornendo il numero dei figli e i loro codici fiscali.
In alternativa, ci si può affidare all’apposita applicazione Utility esonero lavoratrici madri, che si trova sul Portale delle Agevolazioni, e permette di inviare direttamente i propri dati e quelli dei figli all’INPS. Le dipendenti del settore scolastico possono effettuare domanda per il bonus presso CAF e patronati, o accedendo al sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito (mim.gov.it) utilizzando Cie, Spid o Eldas e selezionando la voce Decontribuzione di maternità.