Ci siamo Torino Esposizioni si rinnova e lo fa in grande stile. Parliamo di un grande, ambizioso progetto di ristrutturazione presentato e, con esso, tutte le enormi novità che riguarderanno Torino Esposizioni.
La struttura è stata costruita nel 1939 e ristrutturata, con ulteriori trasformazioni, tra il 1950 e il 1960. Nato con il nome di Palazzo della Moda in parte per ospitare eventi legati alla ricostruzione post-bellica e in parte per fornire alla città di Torino uno spazio espositivo moderno e versatile. Il progetto è stato curato dall’ingegnere e architetto Pier Luigi Nervi, noto per l’uso innovativo del cemento armato e delle strutture a reticolo.
Torino Esposizioni è famosa per le sue coperture a volta sottile e le sue strutture a griglia, che creano ampi spazi interni senza pilastri intermedi. Questo approccio permette una grande flessibilità nell’uso degli spazi, adattabili per vari tipi di eventi, dalle fiere commerciali ai congressi, alle mostre. Parliamo, del resto, di uno dei complessi fieristici e congressuale più impportante della nazione.
Sin dalla sua inaugurazione, Torino Esposizioni è stata sede di numerose fiere commerciali e mostre, coprendo una vasta gamma di settori industriali e culturali. Alcuni esempi includono il Salone dell’Automobile di Torino e altre importanti manifestazioni fieristiche. Oltre alle fiere, la struttura ha ospitato eventi culturali, concerti, spettacoli teatrali e anche competizioni sportive. La flessibilità degli spazi interni ha permesso di adattare le sale per diverse esigenze.
Torino Esposizioni non è solo un centro per eventi, ma rappresenta anche un simbolo del progresso e dell’innovazione dell’Italia del dopoguerra. La sua architettura innovativa e la sua funzione come punto di incontro per il commercio, la cultura e la società ne fanno un elemento chiave nel tessuto urbano e storico di Torino. Con l’evolversi delle esigenze del mercato e della società, il complesso fieristico continua a rappresentare un punto di riferimento, adattandosi e rinnovandosi per rispondere alle nuove sfide e opportunità, mantenendo sempre viva la memoria storica e il valore architettonico che la contraddistinguono.
In quest’ottica, dunque, il nuovo progetto di ristrutturazione. Un’opera di ammodernamento che si presenta come mastodontica. La Getty Foundation sul proprio sito, infatti, ha reso noto online il piano redatto dal Politecnico di Torino con la supervisione della Pier Luigi Nervi Project Foundation, nell’ambito del programma “Keeping It Modern”. Ad occuparsi del tutto un team multidisciplinare guidato dal professor Rosario Ceravolo, del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica e del centro R3C del Politecnico di Torino.
Il progetto, finanziato dal Piano Nazionale di Recupero e Resilienza Europeo (PNRR), esemplifica l’integrazione di successo dei principi di conservazione con il riuso adattivo. Si tratta, insomma, di una tappa significativa nella preservazione del patrimonio architettonico moderno. “La conservazione e la sicurezza devono coesistere in modo non conflittuale – si esprime così il professor Ceravolo – senza che una prevalga sull’altra, rispettando pienamente la struttura originale”.
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