Le microplastiche sono ormai onnipresenti e rappresentano un pericolo per la nostra salute. Spesso, si trovano anche nei prodotti casalinghi acquistati da tutti noi.
Se fino a qualche anno fa si trattava di una problematica a cui veniva riservato poco spazio nel dibattito pubblico, oggi sappiamo bene che le microplastiche sono una minaccia per la nostra salute e per quella dell’ambiente. Esse si trovano praticamente ovunque e la loro diffusione incontrollata porta a conseguenze negative per la natura che ci circonda, per via dell’inquinamento prodotto, ma anche per i nostri organismi considerando il rischio di sviluppare gravi patologie. Forse, però, non tutti sono a conoscenza del fatto che tali minuscole particelle potrebbe infiltrarsi a casa nostra a causa dei prodotti che acquistiamo.
Gli studi hanno dimostrato che le microplastiche, ormai, fanno parte della nostra catena alimentare. Vista la loro presenza nelle acque marine, come nell’aria, finiamo inevitabilmente per respirarle. Grazie al progresso tecnologico, la loro individuazione è sempre meno complessa e gli esiti delle ricerche degli esperti non lasciano ben sperare.
Informarsi adeguatamente su cosa siano queste particelle tanto pericolose e a quali rischi si legano può essere utile. Allo stesso modo, è importante sapere quali prodotti sarebbe meglio evitare di acquistare per tutelare il più possibile la propria salute. Ci sono, infatti, diversi articoli che siamo soliti comprare ma che potrebbero comportare grossi rischi per il nostro corpo.
Microplastiche, si trovano anche qui: quali sono i prodotti da smettere di acquistare per proteggersi
Iniziamo con i contenitori in plastica utilizzati anche per scaldare gli alimenti in microonde. Per molti rappresentano una soluzione perfetta in caso di avanzi, eppure – sebbene siano indicati come “adatti” all’elettrodomestico in questione -, sono in realtà in grado di rilasciare microplastiche nel cibo che vorremmo consumare. Lo stesso vale per gli alimenti confezionati con ftalati, bisfenoli o stirene, sostanze utilizzate nella produzione della plastica che possono rivelarsi nocive.
Gli esperti suggeriscono di evitare anche le vaschette in plastica usate per il congelamento dei cubetti di ghiaccio. Tramite tale procedura, infatti, il rischio che si corre è che si creino contaminazioni con la diffusione delle microplastiche nell’acqua. Le vaschette realizzate in acciaio inossidabile e in silicone sono un’ottima alternativa.
Bisogna prestare attenzione poi ai taglieri in plastica che, come evidenziato da un’indagine dell’American Chemical Society, possono determinare il trasferimento delle microplastiche da essi agli alimenti. Il loro utilizzo è sconsigliato, considerando che solamente questi utensili sono in grado di metterci a contatto con oltre 79 milioni di particelle.
Tra i prodotti che non andrebbero acquistati ne segnaliamo anche due che potrebbero sembrare meno “sospetti”. A partire dai bicchieri di carta, che molti prediligono in quanto visti come più “green”. La verità è che, per realizzarli, vengono utilizzati degli strati sigillanti a base di polietilene – ovvero una resina termoplastica.
Quando sono usati, in particolare, per sorseggiare delle bevande calde questi possono rilasciare microplastiche e sostanze nocive. Infine, abbiamo le bustine di tè: ne esistono diverse in commercio che vengono prodotte facendo ricorso al polipropilene, un polimero termoplastico. Quando le mettiamo nell’acqua calda per preparare la nostra bevanda, corriamo il rischio di esporci a rischi per la salute per via del possibile rilascio di microplastiche.