Torino torna al centro della scena Olimpica. La rivincita de l’Oval è davvero straordinaria. La struttura tornerà ad ospitare le Olimpiadi Invernali nel 2030. Lo avevamo anticipato qualche giorno fa ed ecco la certezza della notizia.
Le Olimpiadi invernali del 2030, da qualche giorno, assegnate proprio alla Francia, vedranno alcune gare, svolgersi proprio nella struttura torinese. Una collaborazione transalpina voluta fortemente dal Comitato Olimpico, l’organo che ha designato l’Oval di Torino quale struttura perfetta per un evento straordinario quali le Olimpiadi. L’oVal, infatti, ospiterà ben 12 gare per un totale di 36 medaglie da assegnare.
Si tratta di una rivincita per L’Oval Olympic Arena di Torino. Per il Sindaco Stefano Lo Russo, infatti, si tratta di una rivincita vera e propria nonostante la quale, però, resta il rammarico per non aver potuto candidare Torino quale sede delle Olimpiadi 2026. Le Olimpiadi di Milano-Cortina che non hanno preso in considerazione l’impianto torinese. Una vera rivincita, oggi, per la struttura progettata qualche anno fa.
L’Oval Olympic Arena di Torino una rivincita in grande stile
L’Oval Olympic Arena di Torino, noto anche come Oval Lingotto, è uno degli esempi più emblematici. E’ la dimostrazione di come le infrastrutture olimpiche possano essere progettate per avere una vita lunga. Utile anche oltre l’evento sportivo per cui sono state costruite. In occasione dei XX Giochi Olimpici Invernali del 2006, Torino ha intrapreso una serie di progetti di sviluppo infrastrutturale che hanno trasformato la città, ponendola sotto i riflettori del mondo intero.
Tra queste opere, l’Oval Olympic Arena spicca per la sua innovativa architettura. Per la versatilità d’uso che le consente di adattarsi a una vasta gamma di eventi, mantenendo un ruolo centrale nella vita culturale, sportiva ed economica della città. L’Oval Lingotto è stato progettato con l’obiettivo di creare una struttura non solo funzionale per le competizioni olimpiche di pattinaggio di velocità, ma anche capace di essere riconvertita per diversi utilizzi post-olimpici.
Questo approccio ha permesso a Torino di evitare il destino di molte città olimpiche. Molte di loro spesso hanno visto le loro strutture cadere in disuso. Grazie a un’attenta pianificazione e a una visione lungimirante, l’Oval è diventato un hub polifunzionale. E’ in grado di ospitare eventi sportivi, fiere internazionali, concerti e grandi manifestazioni pubbliche, integrandosi perfettamente nella vita della comunità torinese.
Le caratteristiche architettoniche e strutturali, gli eventi ospitati e l’importanza dell’Oval Olympic Arena di Torino, hanno portato il Cio a scegliere la struttura per le olimpiadi invernali parigine del 2030. L’arena è stata progettata dagli architetti Hannes Wettstein e Bob Johnston dello studio di architettura svizzero “Hodgetts + Fung”. Una superficie di circa 20.000 metri quadrati, con una pista di ghiaccio di 400 metri. Durante le Olimpiadi, l’arena poteva ospitare fino a 8.500 spettatori.
Le Olimpiadi invernali del 2030 con Torino ancora protagonista
La struttura è caratterizzata da un uso innovativo dell’acciaio e del vetro, che conferisce all’edificio un aspetto moderno e trasparente. L’Oval è dotato di sistemi all’avanguardia per il controllo della temperatura e dell’umidità, essenziali per mantenere la qualità del ghiaccio.
Per il 2030 si pensa ad una ristrutturazione della struttura ed alla nascita di un mini villaggio olimpico per l’accoglienza degli atleti. Serviranno 12 milioni di euro: “Il costo dell’operazione sarà a carico del Comitato Organizzatore dei Giochi – ha spiegato il sindaco Lo Russo – ma naturalmente noi faremo la nostra parte. Al momento però è ancora troppo presto per azzardare cifre. Ci siederemo a un tavolo e ci sarà molto di cui parlare”.