Uno studio ha messo in evidenza particolari totalmente inaspettati relativi alle conseguenze dei vaccini anti-Covid.
Ormai, sembra quasi passata una vita da quanto il mondo intero si è ritrovato a vivere l’emergenza provocata dalla pandemia di Covid-19. Tutto ha avuto inizio a dicembre 2019, con la prima segnalazione di un paziente affetto dal virus. Da allora, la situazione è precipitata inevitabilmente, portando ad un numero atroce di morti e ai vari lockdown che ci hanno costretti a rimanere chiusi in casa. I vaccini hanno avuto un ruolo fondamentale permettendoci, finalmente, di tornare ad uscire senza dover indossare mascherine protettive andando a ridurre la diffusione del virus. Questi, tuttavia, fin da subito si sono legati ad un’accesa discussione tra coloro che erano a favore e i cosiddetti no-vax.
In molti, infatti, hanno mostrato una certa diffidenza nei confronti della scienza temendo di poter riscontrare conseguenze negative in seguito alla somministrazione del vaccino. Non è stato sicuramente un periodo facile, tra dibattiti contrastanti, fake news in circolazione e una diffusa ansia tra la popolazione. Ad ogni modo, sebbene oggi continuino ad esserci vittime del virus, siamo riusciti a superare quel tremendo momento. E, ora, emergono nuove ed interessanti scoperte da parte degli esperti per quanto riguarda gli effetti dei vaccini.
Un’indagine che è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications ha preso in esame più di 45 milioni di partecipanti adulti. Lo studio è stato condotto nel Regno Unito e può essere d’aiuto per fare chiarezza sulle conseguenze della vaccinazione anti-Covid. Innanzitutto, sono stati confermati rari effetti collaterali quali la VITT (Trombocitopenia trombotica indotta da vaccino), riportata in particolare in seguito alla dose numero uno dell’AstraZeneca.
Questa consiste in un calo del numero di piastrine nel sangue, situazione che può portare allo sviluppo di coaguli. Lo stesso vale per le miocarditi e le pericarditi, ossia delle infiammazioni che possono colpire il muscolo cardiaco e il suo sacco di rivestimento. Queste si sono manifestate soprattutto nei pazienti che si erano sottoposti ai vaccini Pfizer e Moderna.
Ad ogni modo, lo studio ha dimostrato la sporadicità di questi casi. Inoltre – fatto ancora più eclatante -, i ricercatori sono riusciti a provare che i benefici apportati dalla vaccinazione abbiano un peso molto più grande di qualsiasi possibile conseguenza negativa. Dall’indagine, infatti, è emerso che il sistema cardiovascolare di chi si è sottoposto al vaccino anti-Covid abbia tratto interessanti vantaggi.
Nello specifico, si è registrata una riduzione della probabilità di incappare in trombi – sia venosi, come potrebbe essere nel caso della trombosi, che arteriosi, come invece accade a chi viene colpito da ictus o infarto. In seguito alla prima dose, è stata notata una diminuzione del rischio pari al 10%. Mentre, dopo la seconda, la percentuale è aumentata al 20%. Un risultato strabiliante, che potrebbe anche servire per placare le polemiche intorno all’utilità dei vaccini stessi.
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