Doveva essere il giorno più magico della loro vita. Tutto era pronto, o almeno questo era ciò che credevano: due sposi torinesi hanno dovuto fare i conti con una terribile sorpresa.
L’emozione dei due sposi (e degli invitati) era alle stelle. La coppia, dopo 8 anni di fidanzamento, aveva iniziato i preparativi per il matrimonio già dallo scorso dicembre, scegliendo una location davvero incantevole. Peccato che la loro favola sia diventata presto un incubo, in una vicenda a dir poco imbarazzante avvenuta nel torinese. Per la precisione, tutto è accaduto nel Comune di Nichelino.
La location era stata scelta mesi prima. Il matrimonio di Roberto ed Eleonora, desiderosi di coronare il loro sogno d’amore, si sarebbe dovuto tenere presso la Cascina Ordine Mauriziano di Stupinigi. Gli sposi avevano deciso di organizzare una cerimonia semplice e, per farlo, si erano rivolti all’Associazione Stupinigi. I contatti erano proseguiti fini al mese di marzo, quando la coppia ha ricevuto la conferma alla data che aveva scelto per il grande giorno.
Roberto ed Eleonora sono stati esortati, dalla stessa Associazione, a visionare la Cascina nel corso di una cerimonia tenutasi ad aprile, così da potersi fare un’idea del luogo. Una volta lì, agli sposi è stato chiesto se fossero interessati a decorare il posto con dei fiori. I due hanno declinato la proposta, sottolineando di non volere troppi “sfarzi” per il loro matrimonio.
La cerimonia di matrimonio prende una piega inaspettata: l’assurdo racconto di due sposi
A raccontare l’assurda vicenda ci hanno pensato i diretti interessati. I quali, dopo essersi recati alla Cascina, non hanno più ricevuto notizie da parte dell’Associazione. Nel frattempo, però, è giunta loro un’ulteriore conferma da parte del Comune. Così, la loro cerimonia è stata fissata per la giornata di sabato 6 luglio, alle ore 12.30. La coppia ha proceduto con il pagamento di un bollettino di 500 euro per il servizio: tutto sembrava andare per il meglio, fino al momento in cui i due si sono trovati davanti al portone della location.
Quest’ultimo era chiuso e, lì vicino, erano presenti la vicesindaca Carmen Bonino e una funzionaria del Comune. La prima aveva il compito di ufficializzare la cerimonia, tuttavia era impegnata – insieme alla seconda – a cercare di mettersi in contatto con l’Associazione. Quando la vicesindaca è finalmente riuscita a parte con i suoi rappresentati, Roberto ed Eleonora sono stati incolpati per non aver più contatto l’Associazione per informarli in merito alla scelta dei fiori, che avevano già spiegato di non volere.
“Ebbene sì, la negligenza di uno o più viene ribaltata su chi ha subito un danno” hanno affermato gli sposi, parlando di quanto vissuto. Bonino, da parte sua, ha tentato di rimediare invitandoli a spostare il matrimonio nella sala di piazza Camadona. La vicesindaca si è detta dispiaciuta per l’accaduto, spiegando la sua intenzione di convocare una riunioni – nel mese di settembre – per una rivalutazione dei passaggi seguiti per l’organizzazione di cerimonie importanti.