I dati dimostrano che le separazioni tra le coppie tendono ad aumentare in una determinata fascia d’età. Ma per quale motivo accade? Gli esperti hanno dato una spiegazione.
Al giorno d’oggi, trovare il vero amore e portare avanti una relazione duratura sembra diventato molto più difficile che in passato. Le generazioni cresciute vedendo gli esempi dei propri nonni, faticano a costruire lo stesso tipo di legame duraturo e tutto pare farsi più flebile e superficiale. Con l’intento di dare una spiegazione a questo fenomeno, sono diversi gli studiosi che intraprendono indagine apposite. Una recente ricerca ha dimostrato che, in una particolare fascia d’età, le separazioni (o i divorzi) tendono ad aumentare esponenzialmente. E, secondo gli esperti, ciò accadrebbe per un motivo ben preciso.
Se, da un lato, tante persone sognano di poter incontrare, prima o poi, il partner giusto con cui progettare la propria vita e mettere su famiglia, sono molti ancora coloro che fanno fatica a creale legami e che temono di avere una relazione stabile ed impegnarsi. A quanto pare, poi, alcune fasce d’età sarebbero maggiormente esposte al “rischio” di separazione. La scoperta è arrivata dai ricercatori dell’Università di St. Andrews in Scozia e dell’University College di Londra. Insieme, hanno lavorato ad uno studio che ha coinvolto tre gruppi di individui, suddivisi in base all’anno in cui sono nati.
In quali casi aumentano le possibilità di separazione? Lo studio degli esperti risponde alla domanda
Dal 1974 al 1979, dal 1980 al 1984 e dal 1985 al 1990: sono queste le categorie in cui i partecipanti sono stati inseriti. Dall’indagine è emerso che, per i nati negli anni ’70, i casi di separazione in seguito alla prima convivenza risultano decisamente inferiori rispetto alle generazioni più giovani. La probabilità di trovarsi ancora in una relazione con la prima persona con cui si è andati a vivere insieme sono pari al 50%.
Analizzando i dati sulle separazioni si è notato come, tra i primi due gruppi, queste si siano attestate al 25-27% a due anni dalla convivenza. Mentre, per quanto riguarda i più giovani, il dato sale al 43%. A cosa è dovuta questa differenza? Secondo gli studiosi, le ragioni sono da cercare nell’approccio alla convivenza delle diverse generazioni. Se, in passato, si trattava di un passaggio decisivo, da intraprendere nell’ottica di un possibile matrimonio, oggi i giovani scelgono la convivenza per ragioni che potremmo definire più pratiche.
In tal modo, infatti, è possibile contare sulla divisione delle spese con il proprio partner lasciando, finalmente, la casa in cui si è cresciuti con la famiglia. Si tratta di una questione di comodità che, in tanti casi, non basta a costruire i giusti presupposti per portare avanti la convivenza stessa. Di conseguenza, la soluzione – quando ci si rende conto delle crepe nella propria relazione – diventa prendere strade separate.