Bere molta acqua e mantenersi idratati, soprattutto in estate, è fondamentale. Ma come scegliere le marche migliori?
Sono in tanti a preferire la variante minerale a quella naturale, attratti dalle sue bollicine. Forse, però, non tutti sanno che anche quando si parla di acqua bisognerebbe prendere in considerazione il fattore qualità: non tutte le marche sono uguali ed esistono alcuni “stratagemmi” per capire se stiamo bevendo un prodotto che farà più o meno bene alla nostra salute. Per capire quali sono le migliori varietà, infatti, ci si può affidare ad alcuni dettagli.
Sappiamo tutti quanto sia importante mantenersi idratati durante il giorno. L’acqua è un elemento imprescindibile per il nostro organismo (essendo anche una delle sue principali componenti) e berne la giusta quantità può apportare molti benefici. Dall’eliminazione delle tossine ad un’adeguata diuresi, passando per una pelle più luminosa: il nostro corpo ha bisogno di acqua per continuare a funzionare correttamente.
L’Italia spicca per il consumo della variante minerale su quella naturale: infatti, è il Paese europeo in cui è più gettonata. Nonostante la sua popolarità, tuttavia, ci sono dei falsi miti che circolano intorno ad essa. In tanti pensano che l’acqua minerale faccia mettere su peso: in realtà, al suo interno non si trova alcuna caloria e il fatto che presenti una maggiore quantità di anidride carbonica non determina assolutamente un rigonfiamento della pancia.
Gli amanti dell’acqua minerale, ad ogni modo, dovrebbero essere a conoscenza di alcuni particolari riguardanti le marche che ciascuno potrebbe preferire. Come fare per capire qual è la migliore? Basta prestare attenzione a determinati valori, solitamente trascurati. Il più importante ha a che vedere con il residuo fisso, che concerne i minerali inorganici presenti in un litro d’acqua: se è basso, significa che quest’ultima è molto leggera. L’ideale sarebbe optare per marche che presentano un valore al di sotto dei 30 milligrammi.
Tra i dati a cui prestare attenzione, c’è anche la presenza di nitrati e nitriti, la quale non dovrebbe risultare alta. Essi, infatti, sono indicatori di inquinamento. Per i primi, è stato fissato per legge un limite di 45 milligrammi al litro; mentre per i secondi è di 0,02 al litro. L’acidità è un altro valore che può indicare la qualità dell’acqua: il pH – nella sua scala da 1 a 14 – dovrebbe essere pari a 7. Se questo è eccessivamente alto o, al contrario, basso sarebbe meglio scegliere un’altra marca.
I minerali possono giocare un ruolo importante per il nostro benessere e in commercio sono presenti acque che ne contengono di particolari, andando ad apportare benefici all’organismo. L’acqua calcica (dunque ricca di calcio) può rivelarsi utile per chi ha un’intolleranza al latte, per esempio. Infine, bisognerebbe prestare attenzione anche alle stesse bottiglie: quelle in vetro sono una scelta migliore rispetto a quelle in plastica (sebbene queste ultime siano più facilmente reperibili), che proprio per via del materiale in cui vengono realizzate rischiano di intaccare la qualità dell’acqua.
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