I bonus dedicati alla casa subiranno importanti cambiamenti nei prossimi mesi e molti contributi spariranno alla fine dell’anno.
Lanciati dal Governo con l’intento di fornire una serie di agevolazioni ai cittadini che effettuano lavori di ristrutturazione ed interventi volti ad apportare modifiche sostanziose alle proprie abitazioni, i bonus casa sono stati sfruttati da una vasta platea di beneficiari. Come molti altri incentivi, infatti, hanno consentito ai cittadini di fare affidamento su detrazioni fiscali e aiuti utili per sostenere spese importanti. Ora, però, tutto è destinato a cambiare: con l’arrivo del nuovo anno, infatti, dovremo dire addio a molti contributi.
Tra gli incentivi ideati per sostenere economicamente chi deve affrontare uscite consistenti per quanto riguarda lavori ed interventi che interessano la propria casa, sono diversi i bonus disponibili. Almeno per il momento. Un esempio è dato dall’Ecobonus, il quale garantisce una detrazione fiscale che può raggiungere il 75% della spesa sostenuta (inferiore ai 136mila euro) in un periodo di 10 anni.
Questo si rivolge a chi decide di procedere con opere di riduzione del rischio sismico e riqualificazione energetica o con l’installazione di colonnine per la ricarica delle auto elettriche e di impianti fotovoltaici. Anche il Sismabonus rientra tra gli incentivi del Governo ed è dedicato a chi effettua interventi di riduzione di una classe di rischio sismico (con detrazioni fino all’80%) o due (85%), ma viene anche riconosciuto per il restauro e la ristrutturazione edilizia e l’acquisto di immobili ad uso abitativo che rientrano in edifici ristrutturati (50%).
Ci sono poi i Bonus arredi ed elettrodomestici, i quali garantiscono una detrazione che viene calcolata su un massimo di 5.000 euro per quest’anno (nel 2023 erano 8.000). La carrellata prosegue con il Bonus verde, equivalente ad una detrazione del 36% sulle spese non superiori ai 5.000 euro per lavori volti al miglioramento di spazi, per l’appunto, verdi.
A questi si aggiunge il Superbonus, che consiste in una detrazione del 70% (in passato era del 110%) sulle uscite per interventi di potenziamento dell’efficienza energetica, oppure per la riduzione del rischio sismico. Ebbene, i bonus citati finora non saranno più disponibili a partire dall’anno prossimo. L’unica eccezione sarà proprio il Superbonus che, tuttavia, andrà incontro ad un ennesimo taglio diminuendo al 65%.
Nel 2025, inoltre, i cittadini potranno continuare a fare richiesta per il Bonus ristrutturazione che, secondo le previsioni, dovrebbe rimanere in vigore anche negli anni successivi, fino al 2033. L’incentivo dedicato a chi sostiene uscite per la ristrutturazione della propria abitazione, però, andrà incontro ad un’importante modifica. Infatti, se ora è possibile ottenere una detrazione pari al 50% a fronte di una spesa di 96.000 euro, dal primo gennaio questa sarà del 36% con una spesa di 48.000 euro. In futuro sono previsti altri tagli: scenderà al 30% nel 2028.
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