Un’incredibile scoperta ha interessato il mondo della scienza e riguarda la Luna: il ritrovamento rappresenta una svolta decisiva.
Nel 1969 l’essere umano ha raggiunto, per la prima volta nella storia, la Luna. Si tratta dell’unico satellite naturale appartenente alla Terra, che per secoli ha affascinato gli studiosi di tutto il mondo. Lo sbarco di Neil Armstrong, comandante dell’Apollo 11, ha segnato un avvenimento unico nel suo genere, accaduto in piena Guerra Fredda. Da allora, la comunità scientifica ha continuato a raccogliere dati e informazioni sulla Luna, arrivando a formulare ipotesi sempre più sorprendenti. Fino alla recente scoperta, che è andata ad inserire un altro fondamentale tassello nello studio del satellite.
Durante gli anni ’60 e 70′, l’attenzione internazionale verso lo spazio ha conosciuto un’impennata inedita. Ai tempi, le ricerche incentrate su stelle e pianeti facevano da cornice ad un’accesa competizione tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, che segnò il progredire della cosiddetta “corsa allo spazio”. Ed è proprio in questo periodo che avvenne il primo sbarco sulla Luna, nel corso della missione Apollo 11 ad opera degli USA.
La scoperta sulla Luna segna una svolta decisiva: è arrivata la conferma tanto attesa
Da allora moltissime cose sono cambiate, ma il satellite non ha mai smesso di attirare la curiosità degli esperti. Nel 2020, grazie ad un’operazione della NASA, sono state trovate molecole d’acqua nelle zone illuminate della Luna. La missione ha lasciato un altro segno importante nella storia delle scoperte riguardanti il corpo celeste: per la prima volta dopo lo sbarco dell’Apollo 11, sono stati rinvenuti alcuni campioni lunari. I quali sono diventati una testimonianza vera e propria della presenza di acqua sul satellite.
Un ritrovamento ancora più recente, avvenuto due anni più tardi – nel 2022- , ha confermato quanto già ipotizzato in seguito alla sopracitata esplorazione effettuata dalla NASA. Dai campioni rinvenuti dal rover cinese Chang’e-5, atterrato sull’Oceanus Procellarum della Luna, sono state scovate delle tracce di acqua. Una scoperta che ha dimostrato – come spiegato sulla rivista Nature Astronomy – che le sue molecole “possono persistere nelle aree illuminate” della Luna in forma di sali idrati, ossia inorganici.
I campioni sono stati trovati a latitudini decisamente più alte in confronto a quelle in cui, in passato, la NASA effettuava le sue operazioni. E proverebbero che, sul suolo lunare, è presente l’acqua. La scoperta, a cui ha fatto seguito la spedizione Chang’e-6 (che si è concentrata sui ritrovamenti sul lato scuro della Luna), va dunque a confermare quanto stato già anticipato nel 2020 dalla NASA.