Prestiti, cosa valutare prima di richiederli: attenzione a non farsi ingannare

Prima di richiedere un prestito, è bene informarsi adeguatamente sulle condizioni proposte valutando una serie di elementi. In tal modo, non ci si potrà far fregare da nessuno.

Sono diverse le ragioni per cui una persona potrebbe pensare di richiedere un prestito. Comprare un immobile o un auto sono solamente due degli esempi più diffusi: un privato, non avendo la quantità di denaro sufficiente per l’acquisto, potrebbe decidere di rivolgersi ad una banca o ad un istituto finanziario. Si tratta, però, di una scelta da non intraprendere con superficialità. È sempre bene informarsi al meglio prima di firmare qualsiasi accordo e valutare quelle che sono le condizioni.

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I raggiri, di questi tempi, sono dietro l’angolo. Potrebbe capitare a chiunque di fare domanda per un prestito, salvo poi rendersi conto di aver optato per una soluzione poco conveniente in base alle sue esigenze. Per evitare gli inganni, o gli affari destinati a rivelarsi solo una delusione, bisogna prestare attenzione. Esistono alcuni step fondamentali che non andrebbero mai tralasciati.

Innanzitutto, quando si decide di richiedere un prestito, si dovrebbero prendere in considerazione più opzioni, facendo un confronto tra le offerte di banche ed istituti finanziari. È importante capire quale potrebbe essere la via più adatta ai propri bisogni, analizzando fattori come la durata del prestito, le rate da pagare o la presenza di garanzie extra.

Prima di richiedere un prestito, bisogna prendere in considerazione questi aspetti: così si evitano brutte sorprese

Il modulo “Informazioni europee di base sul credito ai consumatori” potrebbe essere di grande aiuto in tal senso. Noto come EBIC, SECCI o IEBCC, basterà rivolgersi all’istituto bancario o di finanziamento di proprio interesse per consultarlo: la sua visione costituisce un diritto per chiunque e non è necessario fornire informazioni personali all’istituto. In alternativa, ci si potrebbe affidare alle apposite piattaforme online, che consentono di effettuare un calcolo per determinare quanti soldi chiedere con il prestito e quante rate si dovranno saldare.

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Tra gli elementi centrali da prendere in esame troviamo, come anticipato, la durata del prestito. Generalmente, si stipulano contratti brevi (per un massimo di 10 anni), tuttavia questi potrebbero subire delle modifiche nel corso del tempo. Il consiglio è prediligere soluzioni che non abbiano una durata eccessiva: al passare degli anni, infatti, corrisponde l’aumento del tasso di interesse.

A tal proposito, informarsi sul valore di TAN e TAEG è un altro passo importante. Quali sono le differenze tra i due? Il primo indica il Tasso Annuale Nominale, ossia il tasso d’interesse puro che viene calcolato a seconda del prestito; mentre il TAEG è il Tasso Annuale Effettivo Globale d’interesse e tiene conto anche delle spese accessorie. Quest’ultimo può essere considerato come un semplice indicatore, non determinante per la definizione del tasso d’interesse.

E, parlando di costi accessori, potrebbe essere utile sapere che possono essere ridotti. Tutto ciò che bisogna fare è ricorrere al web: sottoscrivendo un prestito online, infatti, si eviteranno le spese di gestione. Infine, un altro particolare da tenere a mente è che non è affatto obbligatorio pagare la polizza vita o danni. Sebbene spesso venga proposta quando si chiede un prestito. Nel caso in cui ci si sia fatti convincere a firmare il documento, è sempre possibile recedere entro 60 giorni dalla procedura; se la scadenza dovesse già essere stata superata, si può comunque presentare un reclamo.

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