Chi non vorrebbe andare in pensione a soli 60 anni? Non si tratta di un’ambizione irraggiungibile: per riuscirci, però, bisogna aver versato un certo numero di contributi.
In Italia, per accedere alla pensione di vecchiaia è fondamentale rispettare due requisiti. Bisogna, innanzitutto, aver compiuto i 67 anni di età. È poi necessario avere almeno 20 anni di contributi. Dopo una vita passata a lavorare, tagliare tale traguardo è un sogno che accomuna tutti. Eppure, dover aspettare tanto a lungo potrebbe non essere l’ideale. Esistono, fortunatamente, alcune misure approvate dal Governo per consentire ai cittadini di lasciare prima il mondo del lavoro. Anche in questo caso, però, il possesso di specifici requisiti è imprescindibile.
In quanti vorrebbero andare in pensione qualche anno prima della soglia dei 67? Appare sicuramente come un’ottima soluzione, che consentirebbe di godere di più del tempo a disposizione, dedicandosi ai propri hobby o alla propria famiglia. Forse non tutti lo sanno, ma è possibile lasciare il mondo del lavoro con addirittura 7 anni di anticipo, iniziando a percepire l’assegno pensionistico a soli 60 anni.
Andare in pensione a 60 anni: quanti contributi bisogna aver versato, tutto sui requisiti
Sebbene la misura potrebbe fare gola a molti, dobbiamo precisare che non si rivolge a tutti i lavoratori, ma solo a chi nel corso della sua vita ha avuto una lunga carriera contributiva. Nello specifico, la possibilità di accedere alla pensione a 60 anni è riservata a chi ha raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi nel caso degli uomini e i 41 anni e 10 mesi per le donne.
Si sottolinea che, di questi, in almeno 35 anni non devono rientrare contributi figurativi da malattia o disoccupazione. È necessario, quindi, che essi siano effettivi da lavoro. La misura è in vigore per il 2024, ma anche per il 2025 e il 2026 e non prevede alcun limite d’età. Tutto ciò che conta, insomma, sono i requisiti contributivi.
È dunque possibile accedere anticipatamente alla pensione pur senza aver raggiunto i 67 anni. In tal modo, per i cittadini diventa fattibile aspirare a lasciare il mondo del lavoro anche 7 o 6 anni prima. Tuttavia, appare chiara la difficoltà per molti nel soddisfare il requisito contributivo. Esiste, ad ogni modo, un’altra forma di pensione anticipata simile a quella appena descritta ma che potrebbe risultare un po’ meno complessa.
Si tratta di Quota 41, che prevede per l’appunto 41 anni di contributi. Chi ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni, per esempio, potrebbe pensare di fare richiesta. Mentre, nel primo caso, bisognerebbe aver cominciato prima dei 17 anni. Eppure, bisogna tenere a mente che Quota 41 si rivolge esclusivamente a disoccupati, addetti a mansioni gravose, invalidi e caregiver.