È ormai emergenza mondiale il vaiolo delle scimmie: ecco i Paesi da evitare per non rischiare il contagio con il nuovo ceppo Mpox
Ne parlano ormai tutti e la paura di trovarsi davanti a un nuovo lockdown o a una situazione di emergenza medica come quella del coronavirus è alle stelle. Questa volta, a turbare le menti di moltissime persone, è il vaiolo delle scimmie.
Da poco, infatti, è stata pubblicata una circolare del Ministero della Salute che sottolinea come l’emergenza per l’Mpox esista e che, soprattutto, sia fondamentale mantenere una mappa della trasmissione e isolarsi in caso di contatto vero proprio con un caso di vaiolo delle scimmie o, nella peggiore delle ipotesi, se lo si è contratto. Ci sono però dei Paesi che, a oggi, sono maggiormente interessati dal virus e proprio in queste zone viene sconsigliato di andare in viaggio.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato ufficialmente l’emergenza sanitaria globale per il virus Mpox e il Ministro della Salute italiano ha diffuso anche una circolare per dire che cosa fare e quali sono i rischi in caso di contatto. Ai cittadini viene, ad esempio, sconsigliato di viaggiare in determinate aree del mondo dove ci sono dei focolai confermati di virus Mpox.
Il vaiolo delle scimmie è stato considerato endemico nel Congo, ma un nuovo ceppo di infezione, che sembra anche essere più aggressivo e virulento, aveva già colpito l’Europa e l’Italia nel 2023. Ma quali sono oggi i Paesi più colpiti dove i viaggiatori dovrebbero evitare di andare oppure prestare particolare attenzione? Dalle diverse cartine distribuite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’aumento dei casi è contenuto a pochi paesi. La regione più colpita è stata, ovviamente, la regione africana, ma seguono anche le Americhe e l’Europa; nello specifico, soprattutto la Spagna è, a oggi, la nazione con il maggior numero di casi riconosciuti.
Entrando poi nel vivo della modalità di trasmissione del vaiolo delle scimmie, l’Istituto Superiore di Sanità sottolinea che non è facilissima la diffusione. “La trasmissione umana può avvenire tramite contatto con materiale infetto proveniente da lesioni cutanee, oggetti contaminati, oppure un contatto prolungato faccia a faccia con droplet respiratori con una persona infetta“. In alcuni casi, a oggi, si pensa che la trasmissione sia avvenuta anche tramite rapporti intimi.
I sintomi sono piuttosto evidenti, perché si va dalla febbre, ai dolori, al mal di testa con rigonfiamento dei linfonodi, ma soprattutto con manifestazioni cutanee come vescicole, pustole o piccole croste. A oggi, la malattia, secondo sempre l’Istituto Superiore di Sanità, ha un decorso benigno e sembra, in alcuni casi, risolversi anche spontaneamente. Tuttavia, è evidente come il vaiolo delle scimmie possa avere anche delle conseguenze più gravi in persone più deboli come gli anziani o i bambini.
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