Uova contaminate da PFAS: ecco quelle da non comprare

Un nuovo allarme segnala la presenza di PFAS all’interno di uova contaminate: i rischi per la salute sono molto alti.

La pericolosità dei PFAS, per la salute umana e non solo, è stata certificata da tempo. Il termine fa riferimento alle sostanze perfluoroalchiliche, utilizzate per rendere prodotti industriali resistenti all’acqua, all’olio, al grasso e al calore, ma anche per conferire loro scivolamento. Queste hanno assunto, nel corso degli anni, una grande importanza in più di un settore diventando tuttavia un pericolo per l’ambiente. Una recente indagine ha lanciato un nuovo allarme che riguarda proprio tali sostanze: la loro presenza è stata riscontrata anche nelle uova.Uova

I PFAS sono noti come “inquinanti eterni” (dall’inglese forever chemicals) per via della loro indistruttibilità. Sono in grado di diffondersi molto velocemente e, ormai, vengono prelevati da tutto il mondo. Queste sostanze vanno a finire nell’acqua potabile che consumiamo quotidianamente e sono stati segnali  PFAS anche nel sangue di cittadini provenienti sia dall’Europa che dagli Stati Uniti.

Responsabili dello sviluppo di tumori, questi elementi sono una vera minaccia per la nostra salute e per quella dell’ambiente. È chiaro che si tratta di una problematica che genera sempre più preoccupazione a livello internazionale e in merito alla quale ognuno di noi dovrebbe tenersi informato per evitare di correre più rischi di quanti già ce ne siano.

PFAS nelle uova, l’allerta dell’ONG: i risultati sono allarmanti

La ONG Générations Futures ha recentemente svolto un’indagine che ha portato ad esiti a dir poco preoccupanti. Al centro dello studio troviamo le uova, un alimento consumato da una larghissima fetta della popolazione: dai campioni raccolti dall’associazione è emerso che la maggior parte di queste aveva al suo interno PFAS. Il che “rappresenta un serio rischio per la salute pubblica e richiede un’azione immediata”, come affermato dalla portavoce François Veillerette.Galline

L’indagine si è concentrata, nello specifico, sui pollai domestici del Sud Oise, territorio situato nell’Alta Francia. Questi, solitamente, forniscono una valida alternativa agli allevamenti. Tuttavia, nelle zone di Verneuil-en-Halatte e Villers-Saint-Paul è stata segnalata una situazione decisamente allarmante. I PFAS nelle uova superavano di molto gli standard di sicurezza a cui bisognerebbe attenersi.

L’industria Chemours si è occupata di procedere con un monitoraggio che ha rivelato che i livelli dei cosiddetti inquinanti eterni erano fino a 20 volte oltre quanto ammesso. L’Agenzia Regionale della Salute (ARS) ha invitato i cittadini a non consumare le uova dei pollai domestici nelle aree sopracitate, andando a confermare ciò che la Générations Futures temeva già da tempo. Nel 2023, infatti, l’associazione aveva segnalato le condizioni del fiume Oise e del territorio circostante parlando di contaminazione delle acque e delle terre.

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