Sia genitori che figli possono contare su un bonus famiglia che si fa ancora più ricco: ecco come fare per beneficiarne.
Sono diversi gli incentivi che il Governo, anche quest’anno, ha messo a disposizione per le famiglie. Tra questi, figura un’agevolazione da non lasciarsi assolutamente scappare: viene accreditata sia ai genitori che ai figli in contemporanea e può garantire dei vantaggi molto interessanti. Non tutti, però, sono a conoscenza di tale misura. Di conseguenza chi potrebbe beneficiarne spesso non lo fa, sebbene si tratti di un’occasione decisamente fruttuosa.
I nuclei familiari, in particolare quelli che presentano un ISEE basso, possono contare su una serie di sussidi elargiti dal Governo. Questi mirano a rendere un po’ meno complicata la vita di tutti i giorni, tra le varie uscite da affrontare. Crescere dei figli, infatti, può comportare ingenti spese per i genitori che si ritrovano a fare i conti con il carovita.
Un esempio è dato dalla Carta Dedicata a Te, che consente alle famiglie di beneficiare di 500 euro da utilizzare per l’acquisto di beni alimentari, carburante o abbonamenti per il trasporto pubblico; ma anche dall’Assegno di inclusione, di importo non inferiore ai 480 euro annui e che può arrivare a 7.560 euro all’anno. Esiste, poi, un bonus meno conosciuto al quale possono accedere sia genitori che figli con benefici per l’intero nucleo familiare.
Il riferimento è alle detrazioni fiscali in busta paga (oppure a conguaglio nella dichiarazione dei redditi). Sebbene sia risaputo che i genitori possono godere di tali agevolazioni, il fatto che anche i figli possano usufruirne è meno noto. Eppure, tutto ciò è possibile dato che ogni membro della famiglia può risultare fiscalmente a carico di un contribuente.
Ciò vale ovviamente per la prole e per il coniuge, ma anche per genitori, nipoti, fratelli e sorelle. Per beneficiare della detrazione, però, è necessario soddisfare specifici requisiti. Innanzitutto, il reddito annuo del familiare non deve andare oltre i 2.840,51 euro. La soglia si alza a 4.000 euro per i figli che hanno meno di 24 anni, i quali non devono obbligatoriamente essere residenti con i genitori affinché questi possano beneficiare della misura.
Fondamentale è, però, che abbiano compiuto i 21 anni di età (non percependo più, quindi, l’Assegno unico per figli). Per quanto riguarda, invece, i genitori a carico è richiesto che abbiano la stessa residenza del figlio contribuente. Questi ultimi, inoltre, non devono avere un reddito superiore ai 2.840,51 euro annui né tantomeno percepire una pensione (ad eccezione di quella di invalidità).
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