Un gravissimo lutto ha colpito nelle ultime ore il mondo del calcio: è morto lui, l’allenatore protagonista di successi indimenticabili.
Una fine arrivata dopo una vita di successi, una vita dedicata al grande calcio. Se ne va l’immenso Gaetano Salvemini, primo tecnico dell’Empoli in Serie A nell’anno 1986/87.
Salvemini ha seduto con orgoglio anche sulle panchine di squadre come Il Bari e del Genoa, del Palermo, del Cesena e del Lucchese. L’uomo si è spento a 82 anni in provincia di Reggio Emilia dove viveva attualmente.
Una perdita immensa per tutto il mondo del calcio. Un nome che non può lasciare indifferente i tifosi e gli appassionati. Salvemini è diventato celebre a Empoli per la stagione 1986/87, la prima in Serie A per la squadra. E, sfidando ogni pronostico, l’Empoli quella stagione si salvò proprio all’ultima giornata grazie al suo mister che, così, passò alla storia come il primo tecnico ad aver conquistato la permanenza nella massima categoria con quel piccolo club di provincia.
Si è spento oggi Gaetano Salvemini, storico allenatore dell’Empoli, del Bari e del Genoa. Una vita costellata di successi e soddisfazioni, prima come calciatore e poi come allenatore. L’uomo aveva 82 anni.
Nato a Molfetta, nel 1942, sotto il segno del Capricorno, Gaetano Salvemini dal 1970 al ‘73 aveva militato proprio nell’Empoli, prima di passare alla Lucchese e poi al Siena. Aveva concluso la sua carriera da calciatore proprio con la maglia azzurra prima di passare alla carriera da allenatore.
Ma Salvemini portò anche il Bari in serie A e nel 1997 si dedico alla Lucchese. L’ultima esperienza con il calco fu con la squadra del Monza. Il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi, la vice presidente e amministratore delegato Rebecca Corsi, i dirigenti e tutto l’Empoli football club hanno voluto esprimere tutto il loro cordoglio con parole che toccano il cuore.
Il presidente Corsi ha dichiarato ai quotidiani locali: “C’è grande dolore per la scomparsa di una persona straordinaria. A Gaetano mi legano moltissimi ricordi, sia da calciatore che da allenatore ma anche e soprattutto di vita comune. Ho nella mente tante piccole imprese sui campi della Serie C negli anni Settanta, gare e campionati che, seppure giocati in palcoscenici diversi da quelli che viviamo oggi, io come numerosi sportivi empolesi che hanno vissuto quei periodi, non possiamo aver dimenticato e ricordiamo sempre con grande piacere. Calciatore straordinario, allenatore che ci ha guidato nella prima storica Serie A dell’Empoli ma soprattutto, e ci tengo a sottolinearlo, un signore nel vero senso della parola, dalla spiccata personalità e dai contenuti umani incredibili che non lasciava indifferenti. Un personaggio che ha scritto la storia di questa società in più vesti, che saluto e salutiamo con grande affetto e commozione per quanto fatto con i nostri colori”.
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