I titolari di Legge 104 hanno priorità nell’assegnazione della casa popolare. Cosa sapere per non lasciarsi sfuggire il beneficio dedicato.
La normativa non è chiara in relazione al diritto alla casa per le persone con disabilità ma cerca di assicurare la priorità nell’assegnazione di un alloggio popolare. Vediamo in che modo e come approfittarne.
Per case popolari si intendono alloggi di proprietà pubblica assegnati ad un costo di affitto agevolato a famiglie con un reddito molto basso. Per avervi accesso occorre inoltrare domanda di iscrizione ad una graduatoria locale che viene definita prendendo come riferimento specifici parametri. Il fine è garantire a tutti i cittadini il diritto alla casa ossia la possibilità di avere un alloggio e un riparo adeguati. Nella Costituzione questo diritto non è esplicitamente menzionato ma è desumibile dalla lettura complessiva dei principi base dell’ordinamento italiano.
Risulta particolarmente importante quando si parla di cittadini appartenenti alla fascia più debole della popolazione. Dalla normativa, dunque, si può evincere un diritto alla casa per i disabili sebbene questo non venga scritto in modo esplicito. L’assegnazione della casa non è prioritaria per Legge nei confronti di chi ha una disabilità ma in base al metodo di conteggio per la redazione della graduatoria sarà possibile per gli invalidi aumentare le possibilità di questa assegnazione.
Un posto più alto in graduatoria per i titolari di Legge 104 e gli invalidi
Il punteggio risulterà più alto se si ha una percentuale di invalidità superiore o pari al 65%, in caso di assistenza da parte di un centro sociale comunale da minimo sei mesi al momento dell’inoltro della domanda e qualora nel nucleo familiare siano presenti minori invalidi con problemi di deambulazione o non autosufficienti. Queste condizioni permettono di scalare la graduatoria e aumentare le possibilità di ottenere un alloggio popolare pagando un canone mensile ridotto, parametrato in base al reddito dell’assegnatario.
Ricordiamo, poi, che ogni Comune può introdurre ulteriori requisiti di accesso all’edilizia popolare o avvantaggiare alcune categorie gestendo l’assegnazione in modo autonomo. Generalmente si richiede che chi fa domanda di casa popolare non possieda immobili, non abbia subito uno sfratto da un alloggio popolare nei cinque anni precedenti, non abbia occupato abusivamente altre case popolari nei cinque anni precedenti e sia residente nel Comune che ha attivato il Bando. Per il posizionamento nella graduatoria, poi, oltre all’invalidità avrà rilevanza l’ISEE. Servirà non solo per fissare la posizione del richiedente ma anche per stabilire l’importo del canone di locazione da corrispondere.