Pensioni, stangata tremenda: cosa arriverà a gennaio 2025

La rivalutazione delle pensioni del mese di gennaio 2025 non sarà affatto favorevole ai cittadini. Arriverà una stangata inaspettata.

Milioni di pensionati vivono con la pensione minima e faticano a sopravvivere ma invece di parlare di aumenti degli importi giunge notizia di una batosta in arrivo nel 2025. La colpa è sempre dell’inflazione, se sale o se scende crea comunque problemi.

Pensioni gennaio 2025 stangata
Brutte notizie per i pensionati (Lavocetorino.it)

Dovremmo essere contenti che l’inflazione si sia attestata e sia iniziata a scendere rispetto i livelli del 2023. Il costo della vita ha raggiunto traguardi troppo alti da sostenere per tantissime famiglie italiane. Per non parlare dei tassi di interesse dei mutui rapportati all’inflazione. Hanno messo in ginocchio chi ha un mutuo a tasso variabile con rate più che raddoppiate in pochi mesi.

Insomma, lo scorso anno e quello precedente sono stati vissuti con ansia e apprensione dagli italiani. I sacrifici richiesti nemmeno si contano più e di risparmi nemmeno l’ombra per milioni di cittadini. In difficoltà maggiore coloro che hanno stipendi e pensioni con importo molto basso. Sostenere tutte le spese necessarie – affitto, mutuo (in queste zone del Piemonte è possibile non pagarlo), bollette, carburante, generi alimentari e così via – è la più grande impresa che sia mai stata loro richiesta.

Le previsioni della rivalutazione delle pensioni 2025

Da tempo si chiede di adeguare le entrate mensili al costo della vita e qualche aiuto è arrivato. Tra taglio del cuneo fiscale e rivalutazione delle pensioni molti lavoratori e pensionati hanno visto aumentare la cifra mensile di qualche decina o centinaia di euro. In particolare il meccanismo di perequazione ha favorito molto i pensionati nel 2023 e nel 2024 con incrementi dell’assegno interessanti. Nel 2025 non accadrà la stessa cosa.

Rivalutazione pensione 2025
Tagli rivalutazione delle pensioni nel 2025 (Lavocetorino.it)

Il tasso di inflazione applicato dall’INPS sarà dell’1,6% secondo le previsioni attuali. Una percentuale irrisoria in confronto al 7,8% del 2023 e del 5,4% del 2024 che porterà ad un aumento di pochi euro. In più ricordiamo che la rivalutazione piena spetta solo a chi ha un assegno entro quattro volte il trattamento minimo. Questo da 598,61 euro dovrebbe arrivare a 608,19 euro nel 2025.

L’incremento sarà di circa 16 euro ogni mille euro di pensione fino a trattamenti di 2.432,76 euro mentre chi percepisce una pensione di 500 euro mensili avrà un aumento di 8 euro al mese. Superando di quattro volte il trattamento minimo la perequazione sarà parziale, dall’85% dell’1,6% per chi rientra nelle cinque volte il minimo fino al 22% dell’1,6% per chi supera le dieci volte il minimo. L’1,6%, ricordiamo, è solo una stima attuale. La percentuale potrebbe essere di poco superiore o addirittura inferiore.

Gestione cookie