A Castel Gandolfo è andato di scena un matrimonio che ha sollevato tantissime polemiche: lo sposo è un vincitore di una puntata del noto show.
L’Italia, ormai da diversi anni, non smette di fare i conti con le pagine più oscure della sua storia. Ci sono, infatti, ancora casi a dir poco importanti ed emblematici di fascismo, nonostante ormai quella stagione sia conclusa e chiusa in maniera a quanto pare non definitiva per qualcuno da tantissimo. Quanto accaduto di recente non fa altro che dimostrare quanto si sta dicendo. Nella location di Castel Gandolfo è andato di scena un autentico matrimonio fascista, con le immagini che in poco tempo hanno fatto il giro dei social network.
Lo sposo è Giammarco Pelli, ultras della Roma e diventato un volto “noto” per aver partecipato e vinto al programma “4 ristoranti” di Alessandro Borghese. I suoi compagni di schieramento ultras lo hanno omaggiato con bandiere, cori e fumogeni. Fin qui un qualcosa di sicuramente folcloristico, ma regolare. All’uscita degli sposi dalla parrocchia in cui si stava officiando il matrimonio, però, gli ultras si sono scatenati con dei cori di matrice chiaramente fascista facendo sollevare un polverone che si è diffuso in poco tempo. E di cui inevitabilmente si parlerà.
Giammarco Pelli ha preso parte, in quanto uno dei proprietari della “Hosteria di padre in figlio“, ad una puntata del noto show televisivo condotto da Alessandro Borghese, facendo talmente tanto bella figura che riuscì ad aggiudicarsi anche la vittoria. I suoi compagni, all’uscita degli sposi, hanno cantato “Eia eia eia, alala” e una faccetta nera in chiave romanista. Il tutto in pieno giorno, tra la meraviglia dei presenti ed anche di chi ha visto poi le immagini sui social.
Dopo l’aggressione al giornalista ad opera di Casa Pound, arriva un altro caso pericolosamente fascista in questo Paese, che sembra non aver ancora fatto i conti come ci si aspettava con questo fenomeno. Lo stesso Pelli, sui suoi canali social, ha spesso inneggiato al fascismo, come in questo post: “1928: Mussolini brucia il debito pubblico nella fiamma perenne della patria al Vittoriano. Per la prima volta nella sua storia l’Italia pareggia i conti. Non si ripeterà mai più”. Insomma, difficile immaginare che possa prendere le distanze da quanto fatto dai suoi amici.
Non si è fatta attendere la risposta da parte del sindaco di Castel Gandolfo, che ha ribadito come l’Italia e Castel Gandolfo siano antifasciste profondamente nonostante questi episodi. Si spera che sia l’ultimo episodio di questa natura dal momento che nel 2024 suona quanto meno anacronistico.
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