È qualcosa ai limiti dell’impossibile quello che alcuni professionisti dell’ospedale Le Molinette hanno compiuto. La cosa farà scuola.
L’ospedale Le Molinette di Torino si conferma tra le eccellenze in Italia, in Europa e nel mondo. Sono tanti gli interventi di una certa importanza compiuti in passato, alcuni dei quali caratterizzati da un certo quale afflato di eccezionalità. Ed anche stavolta i dottori in servizio nel nosocomio del capoluogo del Piemonte non hanno fatto eccezione. Quello che è accaduto rappresenta una impresa che farà scuola.
I chirurgi chiamati all’opera sono riusciti a completare la asportazione di un rene consumato da una grave malattia. Si trattava di un tumore di grandi proporzioni, con la paziente – una donna di 76 anni – che per tutto l’arco di tempo i cui l’intervento si è svolto è rimasta sveglia e cosciente. Ed in realtà c’è anche un altro motivo per cui stupirsi. L’operazione infatti non è avvenuta con la mano diretta dei dottori, bensì con quella robotica che ha fatto da tramite. È stato impiegato un macchinario avveniristico per eliminare la minaccia rappresentata da un tumore ad un rene grande 8 cm.
Come se non bastasse, la anziana paziente era alle prese pure con una insufficienza respiratoria acuta, che ha comportato a sua volta tutta una serie di problemi e di precauzioni da dovere prendere. Per via di questa condizione, la donna vive costantemente attaccata ad una bombola per l’ossigeno. E da tempo deve sottoporsi a dei check settimanali in ospedale. Con anche annessi ricoveri quando le sue condizioni di salute peggiorano. E poi questa persona è anche affetta da una importante condizione di obesità.
Ma tutto ciò non ha inibito i professionisti dell’ospedale Le Molinette. I quali erano ben consapevoli che non c’erano le condizioni per potere procedere con l’applicazione di una anestesia generale, come da prassi per gli interventi chirurgici di questo tipo.
Da qui la decisione di dovere operare la donna da sveglia. Il team sapientemente guidato dal professor Paolo Gontero con anche l’importante aiuto del professor Daniele D’Agate alla fine è riuscito in quella che è una vera e propria impresa. L’uso del sistema robotizzato chiamato Da Vinci Single Port ha fatto la differenza, con i suoi quattro bracci capaci di compiere tutti i comandi ricevuti.
La rimozione del tumore ha avuto luogo nonostante una piccola incisione praticata, con l’apporto di una anestesia localizzata. Alla fine, dopo una degenza durata appena tre giorni, la paziente ha anche potuto fare ritorno a casa. Sempre l’ospedale Le Molinette farà uso dell’intelligenza artificiale e di tutti i vantaggi che questo strumento comporta.
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