Ogni anno, in Italia, circa 6 mila donne si ammalano di cancro ovarico, una forma tumorale tra le più diffuse: in cosa consiste e quali sono le cure?
Il cancro ovarico è una delle forme tumorali più diffuse, tanto che ogni anno, in Italia, si ammalano circa 6 mila donne. Recentemente ha colpito anche la top model Bianca Balti, la quale non ha esitato a parlarne sui suoi canali social, cercando di sensibilizzare tutte le donne a svolgere controlli periodici e a non sottovalutare mai i primi sintomi.
La Balti si è sottoposta a un’operazione, il suo tumore alle ovaie era al terzo stadio. Questo cancro attacca i due organi posti lateralmente all’utero e connessi dalle tube di Falloppio. Le ovaie sono responsabili della produzione degli ormoni femminili, quindi gli estrogeni e il progesterone, così come degli ovocidi, ossia le cellule riproduttive. I primi sintomi del cancro si avvertono quando le cellule delle ovaie iniziano a proliferare incontrollatamente.
Come per ogni forma di cancro, è importantissimo agire tempestivamente, bloccando la malattia all’origine, dopo i primi segnali. Le cellule cancerose, se lasciate indisturbate, proliferano per poi diffondersi nel corpo, attaccando e distruggendo i tessuti, originando le metastasi.
L’incidenza di questa forma tumorale, come accennato, è abbastanza elevata, come suggeriscono i dati forniti dall’AIRC, la Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Tra l’altro, spulciando tra i dati AIRC, emerge un altro quadro inquietante: casi di cancro in crescita tra gli under 45.
Esistono vari tipi di cancro alle ovaie, classificati in base al tipo di cellula da cui traggono origine. In particolare, ci sono tre tipi di tumore: quello di tipo epiteliale, il più diffuso (rappresenta il 90% dei casi), originato dalle cellule disposte sulla superficie esterna delle ovaie. L’altro tipo è il tumore delle cellule germinali, originato dalle cellule che producono gli ovociti.
Questa forma tumorale ha incidenza minore nelle donne adulte, circa il 5%, mentre rappresenta la metà dei casi totali nelle donne giovanissime. Il terzo tipo di tumore è quello stromale, che trae origine dalle cellule del tessuto strutturale dove sono prodotti gli ormoni femminili. Questo caso rappresenta l’1% della totalità dei tumore ovarici, e colpisce tante donne over 50.
Non è semplice capire i primi sintomi di tumore alle ovaie, poiché si tratta di sintomatologie troppo generiche. Generalmente, si ha necessità di urinare spesso, si soffre di meteorismo e di gonfiore addominale. In altri casi, si assiste a sanguinamento vaginale, dolori pelvici, stipsi, diarrea o costante debolezza, ma anche affrettata sazietà durante i pasti.
Le cause che danno origine al cancro ovarico sono ignote, a incidere possono essere tanti fattori, come l’età, dato che gran parte delle donne a esserne colpite ha più di 50 anni, l’obesità, le mutazioni ereditarie dei geni o la lunghezza del periodo ovulatorio. È importante sottoporsi a controlli ginecologici periodici. Se c’è il sospetto di un tumore ovarico si devono affrontare specifici test.
Tra questi troviamo un esame pelvico, un test di imaging ed esami del sangue con biopsia. Le cure che oggi abbiamo a disposizione sono la rimozione chirurgica delle ovaie, o di una singola ovaia, oppure la rimozione dell’utero o delle tube di Falloppio.
Si può ricorrere anche a sedute di chemio, prima e dopo l’intervento, oppure a terapie a bersaglio molecolare. Altri sintomi che inizialmente possono confondere riguardano invece quelli relativi al tumore al fegato. È importante saperli riconoscere tempestivamente.
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