Sono ricominciate le scuole, ma ogni anno si segnalano sempre meno iscritti: cresce il numero di studenti che si ritira prima del diploma.
Ora che le scuole sono ricominciate (qui le date di ogni regione), si possono fare già i primi bilanci. Purtroppo, anche quest’anno si segnalano meno iscritti rispetto allo scorso anno, per un trend negativo che prosegue da ormai un decennio. Sono sempre di più, infatti, gli studenti che decidono di ritirarsi prima di raggiungere il diploma di maturità, restando soltanto con la terza media.
Da anni, purtroppo, si assiste a un progressivo degrado culturale, con ragazzi sempre meno colti e che abbandonano gli studi. Il fenomeno è scaturito da diversi fattori: l’esigenza di guadagnare sin da giovanissimi, il mondo dei social che promette facili guadagni, la precarietà dei laureati, gli stipendi bassi degli specializzati, la poca attenzione dello Stato riservata alla cultura.
Lo Stato punta sempre meno sulla cultura, paradossalmente sfavorendo chi studia una vita per crearsi una posizione. Laureati che si ritrovano disoccupati, oppure precari, con stipendi bassi e carriere incerte, o ancora, laureati che si ritrovano a svolgere mansioni per le quali non hanno studiato, e intraprendere percorsi lontani dal loro titolo di studio.
È la fotografia di un’Italia sempre meno attenta alla cultura, che non premia chi studia e chi si sacrifica una vita intera, gettando sudore sui libri. È la fotografia di un Paese sempre più ignorante, e di un mondo in cui ormai è più facile guadagnare mostrando i piedi in webcam che prendendo un master. E allora, i giovani si allontanano dalla scuola, attratti dal mondo dell’intrattenimento superficiale.
Non si è fatto nulla per arginare il fenomeno dei facili guadagni sui social, e così sempre più adolescenti rinunciano allo studio, pensando che questo non serva loro per il futuro. Come dargli torto, visti i risultati degli ultimi anni? Da Nord a Sud sono sempre di più gli studenti che dicono addio ai banchi di scuola.
Sono 431 mila i ragazzi appena maggiorenni che hanno deciso di non prendere un diploma. Significa che aumentano i ragazzi con soltanto la terza media come titolo, una controtendenza rispetto ai cinque decenni passati. In pratica, si sta tornando lentamente ai numeri del dopo guerra.
Un fenomeno preoccupante, diffuso principalmente al Meridione, anche se i numeri sono alti anche al Centro e al Nord. La Cgia di Mestre, analizzando i dati forniti da ISTAT ed Eurostat, sottolinea questa criticità. In particolare, ad abbandonare la scuola sono i ragazzi provenienti da una contesto disagiato e da famiglie con problemi economici.
Tra le cause dell’abbandono rientrano anche l’insoddisfazione per l’offerta formativa dei licei e la difficoltà nel trovare un lavoro dignitoso dopo il diploma e dopo la laurea. Al Sud, il tasso di abbandono è elevatissimo, con la Campania in testa. 72 mila gli studenti campani che hanno abbandonato la scuola nell’ultimo anno, a seguire troviamo Sardegna e Sicilia.
Anche al Nord la situazione è molto delicata, tanto che in Lombardia si segnalano oltre 50 mila abbandoni nell’ultimo anno. Il pericolo, sottolineano gli esperti, è che in futuro l’Italia faticherà nel trovare molte figure professionali, e ciò porterà numerosi problemi anche alle imprese e all’economia generale del Paese.
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