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Categories: Attualità

Attacco a Sinner: “Favorito dal TAS, altri sarebbero stati condannati”

La vicenda è chiusa ma ancora c’è qualche collega di Sinner che parla di caso doping nonostante Jannik sia stato scagionato in pieno.

La bufera doping per Jannik Sinner, fresco di vittoria agli US Open e con tanto di due titoli conquistati nel Grande Slam quest’anno, è ormai alle spalle. La WADA, l’Agenzia mondiale antidoping, potrebbe ancora inoltrare ricorso nei confronti del verdetto di assoluzione comunicato dal TAS giusto un mese fa. Ma non lo farà. Il TAS – Tribunale Arbitrale dello Sport – aveva raccolto indizi e testimonianze approfondite in proposito. Ed anche la versione rilasciata dallo stesso Sinner e dai membri del suo staff erano parse convincenti.

Jannik Sinner e le nuove accuse di doping (lavoceditorino.it) Foto Ansa

Alla luce di ciò la WADA ha preso atto di quella che è la totale estraneità di Sinner in questo caso di doping. La scorsa primavera il tennista altoatesino risultò positivo per due volte al clostebol. Questa componente risulta essere uno steroide anabolizzante che un tempo veniva usato in prevalenza dagli atleti dell’Europa dell’Est per migliorare le prestazioni. Erano altri tempi, e comunque è richiesta una grossa quantità di clostebol per potere avere degli effetti dopanti.

Sinner invece ne aveva assimilato una quantità irrisoria, pur essendo comunque sufficiente per essere rilevata all’antidoping. A trasmettergliela era stato un suo ex collaboratore nel corso di una seduta di massaggi. Alle autorità di dovere, Jannik Sinner è parso assolutamente in buonafede, da qui l’assoluzione con formula piena nei suoi confronti.

Caso Sinner, le accuse di ben due colleghi

Eppure c’è chi si dimostra critico nei confronti di quanto accaduto e punta il dito contro l’attuale numero uno della classifica ATP. Si tratta di un collega dello stesso Sinner, battuto più di una volta di recente dal 23enne di San Candido. È Grigor Dimitrov, 33enne bulgaro numero dieci della classifica ATP a parlare di “situazione anomala” e di presunti favoritismi fatti per proteggere Sinner. Dimitrov ne ha parlato nel corso di una intervista fatta con i media del suo Paese.

Jannik Sinner e Grigor Dimitrov (lavoceditorino.it) Foto Ansa

E non ha esitato a fare dei riferimenti passati di altri giocatori che hanno ricevuto un trattamento diverso. Per Dimitrov, l’ATP non ha gestito bene le cose, anche nelle spiegazioni fornite e nel tempismo dimostrato. Ed il bulgaro sostiene di parlare anche alla luce della sua ormai lunga militanza all’interno del circuito dei professionisti. Le parole di Dimitrov sono giunte a margine dell’esordio nella Laver Cup. “I protocolli in questa situazione mi sono parsi gestiti in maniera strana, anomala”, ha dichiarato il tennista bulgaro.

Anche una donna, la tennista russa Dar’ja Kasatkina, ha dubitato dell’estraneità di Jannik Sinner (che nel frattempo ha dovuto rinunciare alle Olimpiadi) in questa vicenda doping. La 27enne nativa di Togliatti ha sottolineato come il numero 1 al mondo con grande margine “possa permettersi di ingaggiare gli avvocati migliori e di potere rivolgersi ad alti per risolvere ogni problema. Il mio allenatore è italiano ed è a conoscenza di situazioni di cui noi non siamo a conoscenza”. La Kasatkina ha fatto riferimento “ad un uomo ed una donna positivi alla stessa sostanza”. A questo punto ci si augura una convocazione della stessa da chi di dovere per una più approfondita raccolta di informazioni.

Salvatore Lavino

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