Cosa succederà dopo la Legge di Bilancio 2025 e cosa potrebbe fare il Governo Meloni? Questa é la domanda che molti si stanno ponendo in merito anche alle pensioni.
C’è grande attesa per capire quali novità ci saranno dal Governo Meloni in merito alla Legge di Bilancio 2025, una cosa è certa: le risorse economiche non sono tantissime e questo vuol dire che una riforma per le pensione più ampia non si può assolutamente mettere in pratica.
Le voci in merito si susseguono, ma non ci sono ancora conferme. Scopriamo, dunque, quali sono le ipotesi e cosa potrebbe subire dei cambiamenti, sono tantissimi i curiosi a tal proposito. Cosa ci si deve aspettare nei prossimi mesi?
Sono tantissimi quelli che vorrebbero l’arrivo di novità, positive si intende, per quanto riguarda la Legge di Bilancio 2025 ed eventuali misure economiche in favore dei cittadini. Al centro dell’attenzione, molti si augurano finisca la legge Fornero, per chi non lo sapesse è la riforma che ha portato l’età pensionabile a 67 anni. A tal proposito, dei cambiamenti potrebbero esserci, ma forse qualcuno sarà pronto a storcere il naso.
Al momento, l’esecutivo, non può garantire troppe uscite anticipate dal lavoro. Il motivo è semplice verrebbe compromesso l’intero sistema pensionistico. Ad aggravare la situazione anche le poche nascite che si registrano nel nostro Paese ormai da anni.
Come abbiamo già detto il tema delle pensioni è un punto focale per gli italiani e non si può negare la preoccupazione che hanno molti di veder salire la soglia pensionistica nei prossimi anni. Come ben sappiamo, è stata avviata la procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea per deficit eccessivo che potrebbe pesare sulle nuove misure economiche in Italia. Nel mirino potrebbero finire i lavoratori che si preparano per andare in pensione. Il Governo potrebbe aumentare la soglia d’età per riuscire a far centrare i conti.
Nulla di sicuro, ma si è già parlato di alzare la soglia fino ai 70 anni per alcune categorie di lavoratori. Non dimentichiamo poi che si potrà andare avanti anche con il ricalcolo contributivo. Questo cosa significa? Semplice, chi ha lavorato e ha versato i contributi prima del 1996 potrebbe ritrovarsi con un assegno più basso, poiché viene fatto il ricalcolo contributivo. É bene precisare che queste novità non sono state confermate, ma è innegabile che potrebbero creare problemi, il tasso di disoccupazione fra i giovani potrebbe crescere.
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