Arriva una svolta per lo stabilimento dell’ex Embraco: è stato messo in vendita su internet e la richiesta è davvero molto elevata.
Ci sono alcuni posti che diventano iconici loro malgrado, per motivi che sono tutt’altro che celebrativi. Il caso dello stabilimento dell’ex Embraco è forse uno dei più grandi esempi da questo punto di vista. Un autentico fallimento della politica italiana, che non è mai riuscita, nonostante le tantissime promesse fatte, a dare una nuova vita a questa realtà enorme che si trova a mezz’ora circa da Torino ed un nuovo lavoro alle tante persone che si sono ritrovate per strada dopo la chiusura. Siamo precisamente a Riva Presso Chieri, in un luogo che è diventato a tratti un simbolo della lotta dei lavoratori.
La comunicazione della chiusura di questo stabilimento da parte della multinazionale brasiliana è arrivata nel 2018 e da allora nulla di concreto è stato fatto. Né per ridare dignità ad un posto che potrebbe essere un cuore pulsante della vita industriale italiana. Né per aiutare concretamente i 537 operai rimasti senza lavoro. Adesso l’ex Embraco conosce una nuova svolta. Lo stabilimento, infatti, è stato messo in vendita online. Andiamo a ricostruire dunque che cosa sta accadendo.
L’annuncio della messa in vendita di questa enorme area industriale lo si può facilmente trovare sul sito “Immobiliare.it“. Come è noto, si tratta di una realtà leader nel settore della compravendita immobiliare. La cifra richiesta è pari a 3 milioni e mezzo e comprende, oltre all’edificio industriale grande 29.000 metri quadrati, anche tutta l’area circostante, che raggiunge complessivamente gli 85.000 metri quadrati.
Si tratta di una situazione a dir poco deludente e che ricorda, alla mente dei più attenti, quello che è accaduto all’ex stabilimento della Maserati in quel di Grugliasco. Proprio nei giorni scorsi il presidente del Gruppo Imprese Chieresi aveva chiesto a gran voce alla Regione Piemonte che questo stabilimento fosse proposto alla Dongfeng Motor. A questo appello si era accodato anche Vito Benevento, della UILM Torino, che aveva chiesto che fossero reintegrati anche i lavoratori rimasti disoccupati dopo la fine della loro esperienza all’Embraco.
Non hanno fatto seguito repliche alle dichiarazioni ed alle richieste di Kafaie, presidente del Gruppo Imprese Chieresi, ed ora la messa in vendita dell’intero stabilimento sembra essere la pietra tombale su questa proposta. Niente da fare, dunque. La politica, a quanto pare, ha perso una nuova possibilità di ridare un senso ad una tanto vasta area totalmente abbandonata.
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