Palazzina collassata in provincia di Napoli, a Saviano un’abitazione di due piani è esplosa questa mattina: diverse le vittime.
Ancora il crollo di una palazzina nel napoletano. Questa mattina presto, attorno alle 7:00, nel Comune di Saviano, una palazzina di due piani è collassata su se stessa, compiendo una strage. Sei persone sono rimaste sotto le macerie. È essere coinvolta, la famiglia Zotto, mamma, papà e tre figli piccoli, più l’anziana nonna che viveva al piano terra.
Il papà, Antonio Zotto, che si stava preparando per andare al lavoro, è stato il primo a essere soccorso, venendo estratto vivo dalle macerie. Dopo di lui, anche il figlio più piccolo, di soli due anni. Per gli altri due bambini, una bimba di 4 anni e un bimbo di 6, invece, non c’è stato nulla da fare. Vigili del Fuoco e Polizia proseguono le ricerche della mamma e dell’anziana signora.
Si prosegue a scavare sotto le macerie, per cercare di recuperare le due donne rimaste sepolte. Al momento, nessuno sa se queste siano ancora vive. Il crollo della palazzina di Saviano, Comune di 15 mila abitanti in provincia di Napoli, ha sterminato una famiglia. Il papà Antonio è commesso in un supermercato del paese, nel momento in cui l’abitazione è collassata, stava per uscire per recarsi al lavoro.
L’uomo è ricoverato in gravi condizioni presso la Terapia intensiva Grandi ustionati all’ospedale Cardarelli di Napoli. Dalle prime indagini, la palazzina sarebbe crollata a causa dell’esplosione di una bombola del gas. Ancora non ci sono notizie riguardanti Vincenza Spadafora, moglie di Antonio, e della nonna, la mamma di Antonio, che viveva al pian terreno.
I tre figli, invece, sono stati estratti dalle macerie. Per due di loro, però, non c’è stato nulla da fare. Il figlio più piccolo, Gennaro, di 2 anni, è stato ritrovato ancora in vita, trasportato d’urgenza all’ospedale Santobono di Napoli. Dovrebbe essere fuori pericolo, non presenta gravi danni fisici e neurologici, anche se ha riportato una frattura al femore.
Sono rimasti uccisi, invece, i sui fratelli, Lia, di 4 anni, e Giuseppe, di anni 6. Stando alle prime informazioni, a causare il cedimento della struttura di via Tappia sarebbe stata l’esplosione di una bombola di gas posta al secondo piano. Come confermano i testimoni, verso le 7:00 del mattino si sarebbe sentito un forte boato, “come al passaggio di jet”.
Ora è corsa contro il tempo per cercare di salvare le due donne ancora sotto le macerie. Impegnate nella ricerca, oltre a Polizia e Protezione Civile, le squadre Usar, Urban Serach and Rescue, dei Vigili del Fuoco, specializzate in attività di soccorso tra le macerie scaturite da crolli a seguito di eventi sismici, esplosioni e dissesti.
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